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da Hellraiser » lun giu 24, 2013 9:59 am
Ieri sono andato a fare un giretto sul lago con la mia ragazza. L'andamento era medio all'inizio, allegro ma non troppo appena presa un po' di confidenza con l'asfalto. Io non sono uno che per strada ama mettere il ginocchio a terra. Men che meno con la mia ragazza sul sellino posteriore. Ad un certo punto, stavo entrando in una curva asx. Io ho l'abitudine di he non toccare mai la corda per strada, ma lasciarmi un certo margine dalla riga divisoria delle corsie. Quando stavo entrando nel punto "di corda", per intenderci, dall'altra parte della carreggiata, uno str0nz0, che dio gli tolga entrambi i c0gli0ni perché non faccia figli altrettanto str0nzl, ha pensato bene di esporsi a metà curva superando la mezzeria per cercare di vedere oltre al furgoncino che lo precedeva. Ho avuto la prontezza di alzare la moto senza frenare e di spostarmi verso l'esterno della curva per poi riprendere la piega a distanza di sicurezza. Il tutto s'è svolto in una frazione di secondo, ma ho evitato il peggio di non più di 30-40 cm.
Il primo impulso è stato quello di girare la moto, raggiungere il pezz0 di m3rda e gonfiarlo di botte. Poi ha prevalso il buon senso e mi sono calmato.
Al ritorno dal giro, ad un certo punto, abbiamo visto un tizio sbracciarsi e farci segno di rallentare. Qualche metro più avanti c'era un camioncino fermo a metà curva, passandogli a canto ho visto che sotto aveva incastrata una moto naked bianca. Il pilota non c'era, quindi credo che non si sia fatto troppo male e sia uscito con le sue gambe. Non potevo fermarmi perché la curva era all'ingresso di una galleria. Ma analizzando la scena mentalmente mi sono reso conto che la colpa era del motociclista: il camioncino era sul proprio lato della strada. Quella curva è un tornantino, per altro ben segnalato, che si trova all'uscita della galleria (in entrata dal lato opposto, quello da cui provenivo io). E' bastardo perché è un curvino strettissimo dopo una serie di curve abbastanza veloci e, soprattutto, perché la galleria non è illuminata ed è completamente buia. Quindi si passa dal bui pesto alla luce abbagliante e si rimane un po' spiazzati. Il pilota, evidentemente, non ha valutato bene la situazione e all'uscita della galleria è andato lungo, proprio mentre arrivava il camioncino. Fortunatamente la curva è davvero lenta (40-50 all'ora in moto, quindi molto meno con un furgone). Dall'idea che mi sono fatto, dato che la moto era sotto l'anteriore del furgone, i casi sono due: il il tizio deve aver pinzato e scivolato sotto, oppure, l'ha preso in pieno ha rimbalzato contro e caduto fuori dalla moto, il furgone ha frenato, ma prima di fermarsi ha messo sotto la moto.
In entrambi i casi, la colpa è del motociclista. Girare per strada è pericoloso. MOLTO pericoloso. E anche se non siamo noi a sbagliare, tra una macchina e una moto, la peggio ce l'ha SEMPRE LA MOTO. Quindi sta a noi, non solo evitare di sbagliare, ma prevedere tutti i possibili sbagli degli altri. Andare a fuoco senza avere un margine di manovra, pensando che se stiamo nella nostra metà di strada, abbiamo ragione è da IDIOTI. Idioti che vogliono dimostrare di essere dei piloti che non sono e non saranno mai.
Qualche anno fa, il mio vicino di casa è finito in ospedale per un RAMARRO. Era in piega forte e una lucertola bella grossa gli è finita proprio sotto l'anteriore. L'ha capito il meccanico dopo aver visto segni di sangue nel punto della scivolata e aver trovato pezzi di lucertola ancora attaccati all'anteriore. Non contento, si è ristampato tempo dopo per colpa del terriccio sulla strada, ma stavolta è entrato in coma e si è risvegliato dopo qualche giorno come robocop: pieno di chiodi in giro per il corpo. Poi ha capito, e ha smesso con la moto.
In conclusione, il limite non è nella moto, non è nel pilota, ma nella materia grigia di ognuno di noi. Perché se si spinge più del dovuto in una strada dove può succedere qualsiasi imprevisto fuori dal nostro controllo, non si è dei manici. Semplicemente si capisce bene che cosa si stia facendo e quali sono i rischi a cui andate in contro.