il lupo perde il pelo e si fa sempre impisellare

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il lupo perde il pelo e si fa sempre impisellare

Messaggio da Ulisse io » lun set 10, 2012 7:55 am

fonte: ilsole24ore

:asd:


Gratta e vinci e lotterie: -5,6% nel volume di denaro giocato a fine giugno 2012, rispetto ai risultati del primo semestre 2011. Lotto e 10eLotto: -6,93% nello stesso confronto tra periodi. Superenalotto e WinforLife: -20,03 per cento. Ma che cosa sta succedendo nel mondo dei giochi, a livello popolare, quando proprio questi modi di tentare la fortuna hanno avuto, negli anni, uno sviluppo progressivo e costante, confermato nel 2011 (persino nel lotto, che dai record del 2005 l'anno scorso aveva ripreso quota)? Domande che si rivelano più che giustificate, guardando i dati elaborati dall'Agicos guidata da Fabio Felici.
Il confronto tra la raccolta nel primo semestre e lo stesso periodo del 2011 appare costellato da segni "meno". Eppure il totale dà addirittura un risultato positivo: +24,67 per cento. Ed è qui, allora, che è possibile scoprire che nella considerevole quota di raccolta di fine giugno (44,6 miliardi) il fattore decisivo è stato il boom delle videolottery, in sigla Vlt (con un ragguardevole +97,14%, balzando da 5,3 a 10,6 miliardi) che hanno contribuito con il loro salto (+294,3%), al contenimento di una sorprendente perdita nelle entrate del fisco dal settore dei giochi. Una perdita secca, del 3,5 per cento, secondo Agicos, che è una vera novità, se paragonata al fatto che dal 2005 al 2011 l'Erario ha potuto beneficiare di gettito dal comparto sempre più consistente, con una crescita di oltre 3 miliardi fino a sfiorare, l'anno scorso, i 9 miliardi di euro nelle casse dello Stato, dato che ha fatto dell'industria del gioco il primo contribuente italiano.
Qualcosa è cambiato, come spiega il presidente di Censis Servizi, Giuseppe Roma. Una svolta che va sotto il segno di Internet e dei nuovi giochi elettronici, specialmente le Vlt, e per il grande successo di giochi online come poker cash e casinò games (la raccolta ha superato i 6,5 miliardi in un semestre). L'online appare il nuovo Eldorado, che va a braccetto con una sempre maggiore propensione degli italiani all'utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie. Se la base popolare sembra aver deciso di spendere meno che in passato nel tentare la fortuna nei giochi tradizionali, una nuova ondata di gioco si è spostata su livelli più tecnologici, dove, tra l'altro, il fisco si sta scoprendo più debole. Un aspetto del mondo dei giochi, l'online, che nel primo semestre 2012 ha totalizzato una raccolta di quasi 7 miliardi e una spesa effettiva (la differenza tra giocato e vincite, molto forti queste ultime) che supera i 57 milioni. Un dato considerevole, ma che tra autunno e inverno era stato più ricco, con una spesa che nell'ottobre scorso aveva raggiunto il picco degli 80 milioni. Lo sviluppo dei giochi supertech e ad altissimo pay-out, sempre più diretti (peer to peer) e con Erario prossimo a zero, avrà ricadute negative – sull'attività, sull'occupazione – nell'industria e nella filiera, come nei servizi? «Il pericolo esiste – rileva Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema gioco Italia –: di fatto il comparto Web ha un impatto forte su tutto il sistema industriale. L'affermazione di giochi ad alto pay-out si accompagna alla riduzione della spesa per giocatore (-2,5%) negli altri campi perché non è vero che il gioco è anticiclico, come si sente sempre dire. Il mix di questi fattori ha già dato una perdita per il fisco che, secondo i nostri calcoli, si aggira intorno ai 400 milioni nel primo semestre».
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