"Sciopero dei forconi"

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da killeradicator » gio dic 12, 2013 8:39 pm

ps: ma vi rendete conto che la SOLUZIONE PRINCIPALE DEI FORCONI PER IL DOPO-LETTA E' UN GOVERNO TEMPORANEO DEI CARABINIERI???

Praticamente un colpo di stato militare.

sicuri di volere questo?? sicuri sicuri?? mah... :noia: :noia:

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » gio dic 12, 2013 8:43 pm

Mah guarda io preferirei i carabinieri a questa manica di stronzi..almeno quelli li paghiamo per proteggerci..i politici li stiamo pagando per rovinarci...non noti che la differenza è un tantino evidente?;)


Inviato a causa della mancanza del da farsi...
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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da pike » gio dic 12, 2013 8:56 pm

In quella follia collettiva che è il diritto italiano, i carabinieri sono quelli che dovrebbero far rispettare la legge, non scriverle.
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re:

Messaggio da killeradicator » gio dic 12, 2013 10:04 pm

trinikos85 ha scritto:Mah guarda io preferirei i carabinieri a questa manica di stronzi..almeno quelli li paghiamo per proteggerci..i politici li stiamo pagando per rovinarci...non noti che la differenza è un tantino evidente?;)


Inviato a causa della mancanza del da farsi...

dio mio, ma lo sai cos'è successo l'ultima volta che si sentivano questi discorsi?
ci siam fatti un ventennio di dittatura, una guerra, e la gente razionava il pane e rubava le uova per non morire di fame, altrochè il "diritto al lavoro" (che poi, vorrei capire che diritto è... al massimo è un dovere).

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"Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » gio dic 12, 2013 10:28 pm

Ahah ma per favore,oggi grazie a quello che tu chiami ventennio dittatoriale la maggior parte degli anziani prende una pensione dignitosa..scarichi la tazza del cesso direttamente nella fogna e apri il rubinetto ed esce l'acqua...la maggior parte delle scuole sono state erette in quegli anni!
Quel signore che ha fatto si che tutto questo oggi è possibile ha sbagliato solo all'ultimo..ad allearsi con chi ci ha rovinato con la guerra..penso cmq che la storia l'abbiamo studiata tutti e sappiamo bene come è andata!


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Re: R: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da supercaif » gio dic 12, 2013 11:11 pm

Evidentemente sebbene sia stata studiata non e' stata compresa da tutti

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da pike » gio dic 12, 2013 11:14 pm

Dicono diritto al lavoro, intendono diritto allo stipendio.
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
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Messaggio da Brazorf » gio dic 12, 2013 11:19 pm

trinikos85 ha scritto:Ahah ma per favore,oggi grazie a quello che tu chiami ventennio dittatoriale la maggior parte degli anziani prende una pensione dignitosa..scarichi la tazza del cesso direttamente nella fogna e apri il rubinetto ed esce l'acqua...la maggior parte delle scuole sono state erette in quegli anni!
Quel signore che ha fatto si che tutto questo oggi è possibile ha sbagliato solo all'ultimo..ad allearsi con chi ci ha rovinato con la guerra..penso cmq che la storia l'abbiamo studiata tutti e sappiamo bene come è andata!


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certo che un po' di stronzate in meno non farebbero male. mi rendo conto però che abbracciare un personaggio del genere non possa essere che sinonimo di ignoranza e ottusità quindi spiegare che le famose cose buone di mussolini altro non erano che regi decreti e progetti avviati ben prima della sua ascesa sia una perdita di tempo.

tanto per dirne una la previdenza sociale e la pensione sono frutto della cassa nazionale di previdenza del 1898.
la costruzione delle infrastrutture era un progetto tracciato e partito con giolitti.
le bonifiche più eclatanti furon decise negli anni '20.
le importanti conquiste dei lavoratori come cassa integrazione o assistenza sanitaria invece arrivano nettamente dopo la sua morte quindi decisamente oltre il periodo del suo operato come capo di stato.

tutto merito suo invece le leggi razziali o la morte della libertà d'espressione.

la storia l'abbiam studiata tutti. dipende tutto da chi ce l'ha spiegata però.

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da sara23 » gio dic 12, 2013 11:35 pm

Ragazzi, per favore manteniamo i toni entro un certo limite

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Se ti cancello un topic..dai un'occhiata qui..
http://www.sv-italia.it/forum/viewtopic ... 2&t=263072

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » ven dic 13, 2013 12:39 am

Brazorf ha scritto:
trinikos85 ha scritto:Ahah ma per favore,oggi grazie a quello che tu chiami ventennio dittatoriale la maggior parte degli anziani prende una pensione dignitosa..scarichi la tazza del cesso direttamente nella fogna e apri il rubinetto ed esce l'acqua...la maggior parte delle scuole sono state erette in quegli anni!
Quel signore che ha fatto si che tutto questo oggi è possibile ha sbagliato solo all'ultimo..ad allearsi con chi ci ha rovinato con la guerra..penso cmq che la storia l'abbiamo studiata tutti e sappiamo bene come è andata!


Inviato a causa della mancanza del da farsi...
certo che un po' di stronzate in meno non farebbero male. mi rendo conto però che abbracciare un personaggio del genere non possa essere che sinonimo di ignoranza e ottusità quindi spiegare che le famose cose buone di mussolini altro non erano che regi decreti e progetti avviati ben prima della sua ascesa sia una perdita di tempo.

tanto per dirne una la previdenza sociale e la pensione sono frutto della cassa nazionale di previdenza del 1898.
la costruzione delle infrastrutture era un progetto tracciato e partito con giolitti.
le bonifiche più eclatanti furon decise negli anni '20.
le importanti conquiste dei lavoratori come cassa integrazione o assistenza sanitaria invece arrivano nettamente dopo la sua morte quindi decisamente oltre il periodo del suo operato come capo di stato.

tutto merito suo invece le leggi razziali o la morte della libertà d'espressione.

la storia l'abbiam studiata tutti. dipende tutto da chi ce l'ha spiegata però.
Tranquillo non perdere tempo a spiegarmi..tanto non ne sto perdendo nemmeno io per rispondere a tono..criticare il personaggio in questione è solo da falsi buonisti e moralisti convinti..gente che ragiona a senso unico e in modo conformista...che se gli avessero detto che riina era il salvatore della patria come ora starebbero a lanciargli le rose nella finestra della sua cella...bah!indignados!


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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da supercaif » ven dic 13, 2013 12:45 am

rai sQuola




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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da ch1c0 » ven dic 13, 2013 12:51 am

poi vi dico da chi ho copiato :lol2: ... anche se so che adesso si alza il vespaio...
- - -

Ma il fascismo ha fatto anche cose buone o no?

Periodicamente torna al centro delle polemiche l'affermazione secondo cui il fascismo avrebbe fatto anche cose buone o meno. In realta' e' una domanda stupida per un governo che ha governato 22 anni: un simile governo deve pur occuparsi di ferrovie, strade, ospedali &co, altrimenti non dura 20 anni. Questa sarebbe la risposta razionale. Un'altra risposta razionale sarebbe che il fascismo, in quanto fenomeno degli inizi del secolo scorso, sia ormai da consegnare alla storia e non dovrebbe causare sussulti politici nel 22 Dopo Internet. Oggi si contano sulla punta delle dita i testimoni di quei tempi, e la generazione di mia figlia non potra' mai ascoltarne le testimonianze, ma solo leggerli sui libri di storia. Cosi', Mussolini e' come Cesare Borgia o Silla: sicuramente studiare la storia fa bene; considerarla attuale fa parte di un fenomeno complesso che e' l'obsolescenza intellettuale, quando non hai piu' nulla da dire sul futuro, allora parli del passato.

Ma se il fascismo e', come il giolittismo , da consegnarsi alla storia, come mai ogni affermazione del genere suscita cosi' tante polemiche?

Il problema sta nel fatto che, essenzialmente, la societa' di tutti i paesi europei e' assolutamente e chiaramente fascista. L'affermazione sembra enorme, ma non lo e', ed anzi e' chiaramente vera: i paesi europei moderni sono societa' ed economie fasciste rette da governi democratici.


Il fascismo come cultura ha diversi aspetti. C'e' ovviamente l'aspetto politico, ove il fascismo si distingue per lo squadrismo , la forma gerarchica dello stato e la dittatura di un personaggio carismatico. Questo aspetto e' definitivamente tramontato, e ormai - se non altro per mancanza di carisma dei leader attuali - non rischia di tornare.


Il problema viene quando andiamo ad investigare gli aspetti che consideriamo di sinistra. Prendiamo per esempio i sindacati. Tutti voi sarete portati a pensare che il sindacato come lo conosciamo sia una cosa "di sinistra", ovvero che sia figlio del mondo del comunismo o dei partiti di sinistra. Questo non e' evidentemente vero.



Nel mondo comunista o "di sinistra", il sindacato e' un ente in lotta, e ha lo scopo finale di espropriare la proprieta' ed il plusvalore delle aziende - dette mezzi di produzione - a favore dei lavoratori. Esso propone una forma cooperativa di gestione, ove l'azienda e' una cooperativa di lavoratori. E non prevede affatto alcun patronato, che e' nemico per definizione, e contro il quale la lotta e la mobilitazione sono permanenti. Non e' prevista l'idea di pace o di convergenza di obiettivi tra "padroni" e "lavoratori". L'idea di base e' che la stessa proprieta' dei mezzi di produzione, e l'appropriazione del plusvalore (oggi diremmo EBT) delle aziende sia un crimine contro i lavoratori, che invece meritano tutto il vantaggio economico dell'azienda. Dal momento che il sindacato e' rivoluzionario , ovvero parte di una rivoluzione, si comporta come un ente clandestino , che ottiene i propri risultati obtorto collo, e non e' interessato particolarmente al riconoscimento da parte dello stato, che subira' l'immancabile rivoluzione.


Il fascismo ha una sua idea parallela. Esso riconosce l'esistenza di classi sociali, come il comunismo (per il capitalismo tutti hanno un'opportunita' e non esistono classi ma solo merito) , ma a differenza di capitalismo e comunismo propone una societa' pacificata.Le corporazioni, tra cui quelle dei lavoratori, esistono e devono lavorare per migliorare le condizioni di tutti, ma non devono lottare tra loro ne' produrre tensioni sociali o lotte, tantomeno scontri. Esse sono riconosciute dallo stato con il quale cooperano alla pacificazione sociale, e non ottengono quanto vogliono obtorto collo, bensi' mediante un accordo corporativo con le corporazioni degli industriali, delle quali accettano la legittimita' costituzionale. Col fascismo compaiono, come forma tipica di istituzioni pubbliche, le parti sociali. Che NON sono enti rivoluzionari, che sono riconosciute dallo stato, che svolgono una funzione riconosciuta dallo stato, e che lavorano a spegnere le tensioni sociali anziche' alla lotta e alla rivoluzione.



Stabilito questo, appare chiara una cosa. I sindacati europei sono stati inizialmente comunisti, ovvero di sinistra, ma poi si sono "evoluti". E quello che viene considerato un sindacalismo "moderno", altro non e' che l'idea fascista di sindacato. Se i sindacati moderni non parlano di rivoluzione, sono riconosciuti da leggi e costituzioni, riconoscono la controparte dei "padroni" e dialogano al fine di spegnere le tensioni, qualcuno potra' parlare di concertazione ed altri di socialdemocrazia, ma cio' che si sta facendo e' di riapplicare, tale e quale, l'idea fascista di sindacato, ovvero la camera del lavoro, o corporazione che dir si voglia.



I sindacati europei moderni sono, cioe', entita' ideate esplicitamente dal fascismo, operano cosi' come il fascismo le aveva pensate, e possono essere considerate entita' fasciste a tutto tondo. Non c'e' alcuna differenza tra il sindacato "moderno", che agisce esattamente come pensato dal fascismo mussoliniano, e il sistema fascista, se non la struttura politica ove si inserisce. Nella sostanza, il sindacato originale "di sinistra" appare oggi vecchio, con una terminologia obsoleta e rivoluzionaria, estremista e violento, per la semplice ragione che il sindacato moderno e' suo naturale nemico, essendo essenzialmente un sindacato disegnato dal fascismo per pacificare la societa'. L'idea di dare legittimita' ad ogni parte sociale chiedendo alle parti stesse di abbandonare propositi di lotta, violenza o rivoluzione per una pacificazione sociale e' , essenzialmente, l'ideologia fascista. Tale idea nasce col fascismo ed e' originale del fascismo stesso.



Il secondo discorso e' quello del welfare. Checche' se ne dica, i sistemi comunisti non hanno alcun "welfare" all'interno, per la semplice ragione che il welfare nasce - sin dal tempo romano - con l'idea di aiutare le persone in difficolta'. Che si tratti di distribuzioni di pane di fronte al Colosseo, o di ospedali pubblici o enti caritatevoli, sino agli Opifici dell'ottocento, il punto e' che si tratta di soluzioni pensate per aiutare chi si trova in difficolta'. Ma le difficolta', secondo il marxismo, nascono perche' le risorse non sono tutte di proprieta' dello stato, che le distribuisce equalmente. Nel mondo sovietico, come in tutti i paesi comunisti, lo stato possiede tutto e lo ridistriubuisce. Questa non e' una forma di welfare, perche' non si tratta di un aiuto ai bisgnosi: si tratta semplicemente di appropriazione delle risorse da parte del popolo.



L'idea di welfare , ovvero di ammortizzatori sociali volti ad agire - come reazione - a favore di chi soffre di un destino peggiore e' piu' vecchia del fascismo, ma solo col fascismo essa diventa una forma di pacificazione sociale. E' Mussolini il primo a pensare al welfare come ad una forma invasiva di ridistribuzione sociale su scala globale, il cui risultato e' la pacificazione totale della societa'. Solo con Mussolini il welfare viene esteso non solo oltre l'elemosina, ovvero all'aiuto degli ultimi, ma all'intera societa'. E' con Mussolini che il sistema delle pensioni investe TUTTI, non solo gli anziani in difficolta' economiche. E' con Mussolini che improvvisamente le camere del lavoro vietano il lavoro minorile, aiutano gli studenti ad andare a scuola e premiano QUALSIASI famiglia abbia piu' di un certo numero i figli. E' con Mussolini che l'ideologia di welfare investe campagne , il mondo della casa, in maniera pervasiva, onniscente e senza distinzioni di classe.



Il risultato di questo e', per la prima volta, di un welfare che senza espropriare i beni invade ogni aspetto della vita economica senza essere specifico delle classi diseredate in situazione di palese emergenza. Se prima il welfare aiutava gli ultimi ed era indirizzato solo a loro, il welfare mussoliniano investe l'intera societa', anche chi apparentemente ha un lavoro e non ne abbisognerebbe e' teoricamente tutelato , e specialmente interviene laddove esistono i grandi conflitti sociali del mondo industriale, ovvero le famiglie industriali e le famiglie inurbate nelle nascenti citta', che faticano a sostenere il peso degli anziani, per i quali viene inventato il sistema pensionistico universale.



Mussolini offre alla borghesia una societa' pacificata dai conflitti sociali. Per fare questo, crea per la prima volta in Europa un welfare cosi' possente da essere universale, cioe' da coinvolgere tutti. I borghesi accettano di pagare tasse per le pensioni dei meno abbienti, perche' sanno che questo allentera' le pressioni sociali di quelle famiglie che non hanno piu' un reddito agricolo sufficiente a mantenere anziani, e spegnere il crescente malcontento delle famiglie inurbate. Chiunque, e non solo gli straccioni, beneficia di sanita' e ammortizzatori sociali. La nascita delle camere del lavoro si occupa del problema di trovare lavoro senza per questo rivolgersi solo a disperati e barboni.


Mussolini fu il primo ad avere l'idea di pacificare la societa', rimuovendo cosi' i conflitti di classe tanto cari alle sinistre, mediante un welfare che senza espropri ridistribuisse i redditi. La sinistra odiava queste azioni perche' prevenivano la tensione, la lotta, e con essa la rivoluzione. Inoltre, non abbattevano la classe borghese, ma stabilizzando e pacificando la societa' creavano un ceto medio possente.Ovvero, un grosso ostacolo a quella sollevazione di massa che le sinistre volevano. Non per nulla, la resistenza arriva solo alla fine, quando il fascismo non riesce piu' a pacificare economia e classi sociali.


Ora, se esaminiamo il welfare moderno in Europa, non assomiglia per nulla all'esproprio di beni che poi lo stato redistribuisce. L'intento del welfare moderno e' ESATTAMENTE quello del fascismo: portare la pace sociale. Esso si propone di conservare le classi e la loro struttura - diversamente da quell "di sinistra" che si propone di abolire le classi - e si propone di pacificare le classi sociali : quelle basse rinunciano alla lotta ed all'esproprio, quelle alte rinunciano a parte del reddito, sotto forma di tasse.



In questo senso, anche l'idea di welfare europeo e' esattamente quella mussoliniana. Sebbene la sinistra se ne sia appropriata, il welfare mussoliniano non ha nulla a che fare con quello di sinistra, per la semplice ragione che si propone di conservare la societa' e le sue classi, semplicemente pacificandole, ovvero eliminando la lotta e la rivoluzione dall'universo ideale.



Anche sul piano economico le socialdemocrazie europee sono totalmente mussoliniane. L'economia socialista e' , innanzitutto, un'economia PIANIFICATA. Essa si occupa di pianificare mezzi sufficienti ai bisogni della popolazione. Non esiste nell'economia socialista una vera e propria libera iniziativa, dal momento che il fine ultimo e' di pianificare la produzione perche' soddisfi i bisogni. Ogni iniziativa e' del governo.



Mussolini introduce invece una situazione di intervento dello stato al fine, sempre di pacificazione. Lo stato mussoliniano interviene laddove la situazione economica offre ai comunisti la tensione sociale che serve all'istanza rivoluzionaria. Per ovviare a questo problema, Mussolini bonifica le campagne e inizia i piani di case coloniche. Prende le famiglie piu' disagiate, quelle che hanno piu' figli, e offre loro una casa colonica al quarto figlio, e alle "Madri della Patria" , cioe' le donne che hanno piu' di sei figli, offre una intera fattoria.



Laddove l'industria stenta e ci sono tensioni sociali per la crisi del 29, inizia a potenziare ferrovie e strade, per spingere alla vendita di automobili. L'economia fascista non e' un'economia di PIANIFICAZIONE, e' un'economia che ha un solo fine unico: una societa' pacificata ove non trovino posto le istanze rivoluzionarie. Il fascismo non pianifica, ma si limita a reagire quando vengono segnalate stuazioni di disagio e di stagnazione che potrebbero dare ai socialisti e ai comunisti il terreno fertile per seminare istanze rivoluzionarie.


Si potrebbe continuare con il ruolo delle forze dell'ordine, o con il ruolo delle donne, ma alla fine, il quadro e' completo:


- L'idea di stato, di economia, di welfare, di polizia, di sindacato, sono quelle "di sinistra" quando lo scopo ultimo e' realizzare l'ambiente ideale per una lotta, che ha una classe come vincitrice e una come perdente. Alla classe perdente viene espropriato tutto, che di diritto viene acquisito dalla classe lavoratrice, che domina anche la politica. Questa idea non accetta la societa' pacificata come obiettivo, perche' lo scopo ultimo e' la rivoluzione, la lotta, , la tensione ed il conflitto tra classi.
- L'idea di stato, di economia, di welfare, di polizia, di sindacato, sono PALESEMENTE fasciste quando obbediscono all'imperativo inventato dal fascismo (per proporsi alla borghesia come antidoto al comunismo e alle classi lavoratrici come alternativa pacifica al comunismo stesso) , ovvero all'imperativo di produrre una societa' PACIFICATA, ovvero una societa' ove TUTTE le istituzioni e le classi sono socialmente riconosciute e lavorano per EVITARE la lotta, il conflitto di classe e quindi la rivoluzione.




E' assolutamente chiaro che la differenza tra le democrazie europee ed il fascismo sia esclusivamente nella forma POLITICA dello stato. Ma tutte le istituzioni e le parti sociali , nonche' il potere esecutivo, lavorano in Europa al medesimo intento: una societa' pacificata e per questo priva di conflitti violenti tra classi sociali. Ma questo intento e' la summa ideologica dei fascismi. La societa' senza conflitti sociali e lotte di classe e' la summa ideologica, il "prodotto" che il fascismo offre sia alla borghesia -timorosa di una rivoluzione - che ad una classe operaia che chiede diritti ma non vuole versare sangue per averli. Il fascismo si IDEO' allo scopo preciso di offrire la pace sociale come prodotto e la dittatura come sistema politico. Il sistema attuale non si comporta diversamente: si propone di offrire la stessa pace sociale come "prodotto", semplicemente non vi allega la dittatura come sistema politico.



Cosi', sicuramente lo stato europeo e' politicamente democratico. Tuttavia, socialmente, economicamente e istituzionalmente e' , chiaramente e senza appello, di invenzione mussoliniana. Lo e' nella misura in cui persegue l'invenzione massima del fascismo mussoliniano: la societa' pacificata e senza conflitti sociali.



Questa e' la ragione per la quale le sinistre hanno un nervo scoperto a riguardo. Esse sono consapevoli del fatto che la loro "modernizzazione" non sia altro che l'abbandono delle istanze "di sinistra" (rivoluzione, lotta di classe, esproprio dei mezzi di produzione e del plusvalore) , a favore dell'istanza fascista per definizione: la societa' pacificata, senza lotte di classe e senza rischi di rivoluzione. E semmai, la democrazia non rappresenta una alternativa alla societa' ed all'economia fascista, ma un comodo complice nel sistema politico per ottenere la pace sociale anche nel mondo della politica.


La sinistra sa bene che la sua "modernizzazione" non consiste in altro che non sia la sua mussolinizzazione, nell'adesione all'invenzione mussoliniana di societa' pacificata. E sa bene di aver occupato , specialmente in Italia e Germania, istituzioni che il fascismo aveva inventato per ottenere la pace sociale, al preciso scopo di ottenere la pace sociale stessa, ovvero lo stesso obiettivo che si diede Mussolini.Lavorano, cioe', allo stesso scopo, e con gli stessi metodi: tutti ugualmente riconosciuti dallo stato, tutti allo stesso tavolo, tutti rinunciano alla rivoluzione e alla lotta di classe come strumento di rivendicazione. Idea tipica, esclusiva e originale del fascismo mussolinianao.



Cosi', possiamo dire che il fascismo ha fatto qualcosa: l'intera idea di societa' europea, pacificata anziche' rivoluzionaria, fatta di dialettica anziche' di lotta, priva di tumulti e minacce per la borghesia, il cui welfare ha lo scopo PRECISO e dichiarato di eliminare le tensioni sociali. Non c'e' politico e sindacalista o persona delle istituzioni, oggi che da sinistra non si dica preoccupato per le tensioni sociali e che non consideri "vecchio" l'ideale di rivoluzione di classe.


Questa struttura fu tenuta in piedi dagli alleati proprio perche' si era rivelata efficace nel combattere l'insorgenza di partiti rivoluzionari, e quindi il cambiamento nel dopoguerra non fu mai di smantellare la societa' fascista, l'economia fascista o il corporativismo, bensi' quello di smantellare la forma politica del fascismo e sostituirla con la democrazia, ribattezzando poi il sistema composto dall'ideologia socioeconomica fascista sommata al sistema politico democratico come "socialdemocrazia". Ma il nome corretto della democrazia sarebbe stato "democrazia mussoliniana", dal momento che si tratta di un sistema politico democratico che offre alle parti sociali lo stesso prodotto che il fascismo aveva inventato: la pace sociale senza tensioni, lotte e rivoluzioni.


La risposta corretta alla domanda "che cosa ha fatto di buono in Europa il fascismo mussoliniano(2)", quindi, e' la seguente: praticamente tutto quel che vedete attorno a voi, tranne il sistema politico.

So benissimo che questo post produrra' polemiche e accuse. Come ho gia' detto sopra, nel 22 Dopo Internet discutere di mussolini dovrebbe essere come discutere di Mario o di Silla. Hanno inventato cose e fatto altre cose, alcune rimangono ed altre no.

E farebbe comodo a tutti guardare avanti.

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da pike » ven dic 13, 2013 1:09 am

Senza aver sbirciato: so chi lo ha postato :P
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » ven dic 13, 2013 1:24 am

Famiglia Cristiana? ;-)


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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da ch1c0 » ven dic 13, 2013 1:55 am

neeko72 ha scritto:io ho sbirciato..ma stoltamente...conoscendo Ch1co era ovvio che la fonte fosse quella....;)
trinikos85 ha scritto:Famiglia Cristiana? ;-)
pike ha scritto:Senza aver sbirciato: so chi lo ha postato :P
okay... capito che la fonte è Uriel, adesso la domanda è:

presupposto che ve lo ho linkato solo perchè sono abbastanza allineato alla sua idea (ovvero su questa cosa la penso come lui), voi che ne dite? Cosa ne pensate?

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Re: Re:

Messaggio da ch1c0 » ven dic 13, 2013 2:20 am

Brazorf ha scritto:certo che un po' di stronzate in meno non farebbero male.
please... un po' di delicatezza non farebbe male.
Brazorf ha scritto:mi rendo conto però che abbracciare un personaggio del genere non possa essere che sinonimo di ignoranza e ottusità quindi spiegare che le famose cose buone di mussolini altro non erano che regi decreti e progetti avviati ben prima della sua ascesa sia una perdita di tempo.
per carità... potrebbe anche essere vero. Ma nessuno parte da ZERO. La storia va vista come un susseguirsi di momenti. E' una storia, appunto. E' ovvio che qualcuno ha incominciato prima a fare le cose. Ma è innegabile che se qualcuno inizia (o abbozza una idea), qualcuno può continuare, migliorare (o peggiorare... ovvio) per poi "finire" (le virgolette ci stanno perchè la storia non finisce mai).
Brazorf ha scritto:tanto per dirne una la previdenza sociale e la pensione sono frutto della cassa nazionale di previdenza del 1898.
Vero.
Nel 1898 con la legge del 17 luglio, n. 350 venne istituita la Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai che organizzava, sia pure in maniera embrionale e del tutto volontaria, la prima forma assicurativa a carattere previdenziale. Il primo statuto e regolamento tecnico è del 1899.

Però fu solo all'indomani della Grande guerra che vennero a maturarsi le condizioni per introdurre un regime generale pensionistico esteso a tutto il lavoro dipendente: nel 1919, con l'introduzione dell'obbligatorietà dell'assicurazione (D.l.lgt. 21 aprile 1919, n. 603), l'Ente assumeva la denominazione di Cassa nazionale per le assicurazioni sociali, configurandosi nella visione del legislatore come "fulcro di tutte le assicurazioni sociali".

Brazorf ha scritto:la costruzione delle infrastrutture era un progetto tracciato e partito con giolitti.
Che però non le ha portate a termine. Il perchè è un'altro discorso. Solo però chi è venuto dopo avrebbe potuto destinare soldi e risorse ad altro.
Brazorf ha scritto:le bonifiche più eclatanti furon decise negli anni '20.
furono decise ma fatte durante il ventennio fascista. L'agro pontino infatti (e la pontina) è proprio di quel periodo.
Poi potremmo continuare con la costruzione delle città di Pomezia, Littoria, Aprilia ...
Brazorf ha scritto:le importanti conquiste dei lavoratori come cassa integrazione o assistenza sanitaria invece arrivano nettamente dopo la sua morte quindi decisamente oltre il periodo del suo operato come capo di stato.
Oddio... questa non me la giocherei.
Le 40 ore settimanali, 8 ore giornaliere arrivarono in italia proprio nel 23. Francia e inghilterra ci arrivarono DOPO.
L'INPS prima faccio notare che aveva un altro nome... INPFS (dove F stava indovina? per fascista)
Brazorf ha scritto:tutto merito suo invece le leggi razziali o la morte della libertà d'espressione.

la storia l'abbiam studiata tutti. dipende tutto da chi ce l'ha spiegata però.
Oh bè si... notoriamente infatti i libri di storia (ed i professori... in gran parte sessantottini) sono tutti di derivazione fascista...
Ma dai.

Poi però ci si dimentica di...

Opera nazionale dopolavoro e sabato fascista
opera doposcuola
opera nazionale balilla
colonie per i ragazzi
Casse rurali e artigiane (Si richiamavano alle banche tedesche ideate da Friedrich W. Raiffeisen)
Tutela del lavoro donne e fanciulli
Opera nazionale maternità ed infanzia
Giovanni Gentile, riforma della scuola
La prima enciclopedia
assistenza agli illegittimi abbandonati ed esposti
assegni familiari
vaccinazioni obbligatorie per i neonati
(ed era un qualcosa che si conosceva -poichè "inventato" nel 1913)
Creati Parchi Nazionali: Gran Paradiso, Circeo, Stelvio
L’impero…
(Oltre a Libia e Somalia vengono conquistate Etiopia ed Eritrea... una cagata per carità... ma meglio di tanti altri prima no?)

più altre cosine di poco conto...
nazionale di calcio campione del mondo 2 volte consecutive
Umberto Nobile, tocca per primo il Polo Nord con il dirigibile Norge
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Italo Balbo, prima trasvolata atlantica
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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da Brazorf » ven dic 13, 2013 2:50 am

sulla cassa integrazione:
L'istituto è stato introdotto nell'ordinamento per la prima volta con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 12 agosto 1947, n. 869, che conteneva disposizioni sulle integrazioni salariali, poi ratificato con modificazioni dalla legge 21 maggio 1951, n. 498.
le cosine di poco conto son traguardi sportivi che sono appunto cosine di poco conto. i regimi avevan bisogno di belle facciate di propaganda quindi l'atleta italiano che vince dà lustro alla nazione e al regime! e poi sul ring c'era carnera, che dolce prepuzio umano vuol dire ringraziare mussolini?

allo stesso modo il trattamento della cultura. cosa c'è di meglio di mostrare letterati e intellettuali "liberi" per nascondere un regime totalitario? ed ecco quindi figure come d'annunzio o pirandello, tutto fuorché fasciste (gli analfabeti che indicano d'annunzio come fascista probabilmente non l'hanno mai letto né studiato il suo personaggio), strumentalizzate.

la prima enciclopedia poi mi fa proprio ridere... le prime enciclopedie nel senso che gli attribuiamo oggi (e non compendiari generici) sono settecentesche e figlie dell'illuminismo.

se poi per te son conquiste cose tipo l'opera balilla stiamo freschi... indottrinamento a suon di credere, obbedire, combattere!
lo stesso dicasi dell'impero. tanta roba albania e abissinia, proprio roba utile.

insomma io ci andrei davvero cauto a dire "ha fatto del bene e come unico errore l'alleanza con hitler".

ricordo quand'ero un ragazzino e nella compagnia del paese giravano quei sedicenti fascistelli che abbiamo ben presente tutti. facevano questi stessi discorsi ripetendo a pappagallo. né più né meno. il livello delle affermazioni quindi è quello di un 13enne indottrinato.
ah, ci tengo a specificare che son tutto meno che un rosso eh.

riguardo al papiro citato l'ho letto e non sono altro che opinioni personali non avvallate da fatti. poi per curiosità personale ho cercato chi fosse questo uriel. in pratica un blogger come tanti altri. come se da qualche parte citassero come fonte questo scambio di post. viene da sé che come cosa non ha nessun valore concreto.


ora vado a dormire e vi lascio con uno sketch secondo me meraviglioso :roftl:


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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » ven dic 13, 2013 8:31 am

ch1c0 ha scritto:
Brazorf ha scritto:certo che un po' di stronzate in meno non farebbero male.
please... un po' di delicatezza non farebbe male.
Brazorf ha scritto:mi rendo conto però che abbracciare un personaggio del genere non possa essere che sinonimo di ignoranza e ottusità quindi spiegare che le famose cose buone di mussolini altro non erano che regi decreti e progetti avviati ben prima della sua ascesa sia una perdita di tempo.
per carità... potrebbe anche essere vero. Ma nessuno parte da ZERO. La storia va vista come un susseguirsi di momenti. E' una storia, appunto. E' ovvio che qualcuno ha incominciato prima a fare le cose. Ma è innegabile che se qualcuno inizia (o abbozza una idea), qualcuno può continuare, migliorare (o peggiorare... ovvio) per poi "finire" (le virgolette ci stanno perchè la storia non finisce mai).
Brazorf ha scritto:tanto per dirne una la previdenza sociale e la pensione sono frutto della cassa nazionale di previdenza del 1898.
Vero.
Nel 1898 con la legge del 17 luglio, n. 350 venne istituita la Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai che organizzava, sia pure in maniera embrionale e del tutto volontaria, la prima forma assicurativa a carattere previdenziale. Il primo statuto e regolamento tecnico è del 1899.

Però fu solo all'indomani della Grande guerra che vennero a maturarsi le condizioni per introdurre un regime generale pensionistico esteso a tutto il lavoro dipendente: nel 1919, con l'introduzione dell'obbligatorietà dell'assicurazione (D.l.lgt. 21 aprile 1919, n. 603), l'Ente assumeva la denominazione di Cassa nazionale per le assicurazioni sociali, configurandosi nella visione del legislatore come "fulcro di tutte le assicurazioni sociali".

Brazorf ha scritto:la costruzione delle infrastrutture era un progetto tracciato e partito con giolitti.
Che però non le ha portate a termine. Il perchè è un'altro discorso. Solo però chi è venuto dopo avrebbe potuto destinare soldi e risorse ad altro.
Brazorf ha scritto:le bonifiche più eclatanti furon decise negli anni '20.
furono decise ma fatte durante il ventennio fascista. L'agro pontino infatti (e la pontina) è proprio di quel periodo.
Poi potremmo continuare con la costruzione delle città di Pomezia, Littoria, Aprilia ...
Brazorf ha scritto:le importanti conquiste dei lavoratori come cassa integrazione o assistenza sanitaria invece arrivano nettamente dopo la sua morte quindi decisamente oltre il periodo del suo operato come capo di stato.
Oddio... questa non me la giocherei.
Le 40 ore settimanali, 8 ore giornaliere arrivarono in italia proprio nel 23. Francia e inghilterra ci arrivarono DOPO.
L'INPS prima faccio notare che aveva un altro nome... INPFS (dove F stava indovina? per fascista)
Brazorf ha scritto:tutto merito suo invece le leggi razziali o la morte della libertà d'espressione.

la storia l'abbiam studiata tutti. dipende tutto da chi ce l'ha spiegata però.
Oh bè si... notoriamente infatti i libri di storia (ed i professori... in gran parte sessantottini) sono tutti di derivazione fascista...
Ma dai.

Poi però ci si dimentica di...

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(ed era un qualcosa che si conosceva -poichè "inventato" nel 1913)
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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da killeradicator » ven dic 13, 2013 9:08 am

Il riferimento al fascismo era un amo buttato lì apposta per far abboccare i soliti fasci dell'ultima ora è così è stato. Almeno chi legge sa da dove provengono i post e ragiona di conseguenza, tant'è che non prevedo ci si soffermi ancora molto di questa storia dei forconi.

Sul discorso fascismo non entro nel merito perché sarebbe un ripetere ciò che è stato detto mille volte da fonti ben più autorevoli di me (non certo Uriel che non rientra in questa categoria).

Puntualizzo solo che l'Inghilterra il fascismo non l'ha mai avuto, la Francia neanche, gli Usa tantomeno, così come molti altri paesi. Non sono certo in mezzo a una strada (noi si, per inciso, ma non è colpa del fascismo).

La Germania che ha avuto il nazismo guarda com'è sta bene ora! È stata divisa 40 anni e le persone hanno ancora un complesso di colpa oggi, ma evidentemente sterminare 6 milioni di ebrei è una tattica di lungo periodo visto come stanno adesso.

Ma per favore...quello che voi attribuite al fascismo si chiama progresso e ci sarebbe stato anche senza mussolini, senza tutte le porcate, gli omicidi politici, e i treni di ebrei mandati in Germania o gli africani gasati col nervino.

Sono sicuro che molti italiani abbiano bisogno del pugno di ferro per essere comandati come pecore, tra cui quelli in piazza negli ultimi giorni.

Ma esiste anche un Italia più moderna e progressista, che crede di poter aspirare a vivere da uomini in una società democratica e non come bestie ignoranti rinchiuse in una dittatura. Io appartengo a questi ultimi, voi fate come volete.

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Re: "Sciopero dei forconi"

Messaggio da trinikos85 » ven dic 13, 2013 9:15 am

killeradicator ha scritto:Il riferimento al fascismo era un amo buttato lì apposta per far abboccare i soliti fasci dell'ultima ora è così è stato. Almeno chi legge sa da dove provengono i post e ragiona di conseguenza, tant'è che non prevedo ci si soffermi ancora molto di questa storia dei forconi

Sul discorso fascismo non entro nel merito perché sarebbe un ripetere ciò che è stato detto mille volte da fonti ben più autorevoli di me (non certo Uriel che non rientra in questa categoria).

Puntualizzo solo che l'Inghilterra il fascismo non l'ha mai avuto, la Francia neanche, gli Usa tantomeno, così come molti altri paesi. Non sono certo in mezzo a una strada (noi si, per inciso, ma non è colpa del fascismo).

La Germania che ha avuto il nazismo guarda com'è sta bene ora! È stata divisa 40 anni e le persone hanno ancora un complesso di colpa oggi, ma evidentemente sterminare 6 milioni di ebrei è una tattica di lungo periodo visto come stanno adesso.

Ma per favore...quello che voi attribuite al fascismo si chiama progresso e ci sarebbe stato anche senza mussolini, senza tutte le porcate, gli omicidi politici, e i treni di ebrei mandati in Germania o gli africani gasati col nervino.

Sono sicuro che molti italiani abbiano bisogno del pugno di ferro per essere comandati come pecore, tra cui quelli in piazza negli ultimi giorni.

Ma esiste anche un Italia più moderna e progressista, che crede di poter aspirare a vivere da uomini in una società democratica e non come bestie ignoranti rinchiuse in una dittatura. Io appartengo a questi ultimi, voi fate come volete.

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