Proposta Industriali e affini

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Tequi
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Proposta Industriali e affini

Messaggio da Tequi » ven set 30, 2011 2:20 pm

pensioni ha scritto: Riforma pensionistica: le cose da fare subito
1. Elevare l’età pensionabile
(*)
- Come nel pubblico impiego, elevare a 65 anni dal 2012 l’età per il pensionamento di vec‐
chiaia delle donne del settore privato.
- Anticipare al 2012 l’avvio del previsto meccanismo di aggancio automatico dell’età pensio‐
nabile all’aumento della speranza di vita.
- Portare a 62‐68 anni la forcella di età di pensionamento flessibile prevista nel regime contri‐
butivo.
2. Riforma delle pensioni di anzianità
- Abolire l’attuale sistema delle pensioni di anzianità.
- Consentire il pensionamento anticipato rispetto all’età di vecchiaia (65 anni per tutti e gra‐
dualmente incrementata in base all’aumento della speranza di vita), ma solo con una corre‐
zione attuariale della prestazione commisurata agli anni di anticipo.  
- Prevedere un regime transitorio per il calcolo della pensione ovvero della valorizzazione dei
versamenti contributivi di coloro che matureranno il requisito dei 40 anni di anzianità con‐
tributiva entro i prossimi 4 anni.
- In ogni caso, la pensione non può essere erogata prima dei 62 anni di età.
3. Abrogare tutti i regimi speciali
- Eliminare dal 1.1.2012 tutti i regimi speciali previsti dall’INPS  e dai diversi Enti previdenziali.
In questo modo, si eliminerebbero privilegi che non trovano alcuna giustificazione.
______
(*)
Dal 2013, compatibilmente con l’andamento dei conti pubblici, dovrà essere eliminato il sistema delle fi‐
nestre mobili.
fisco ha scritto: 1. Recuperare competitività riducendo il costo del lavoro  
- Incrementare – almeno raddoppiando – gli importi forfetari attualmente previsti della
deduzione per cuneo fiscale. Si può stimare che la misura abbia un effetto di minor getti‐
to per l’erario di circa 1,8 miliardi di euro.
- Prolungare la deduzione dalla base imponibile IRAP delle spese relative agli apprendisti
anche successivamente alla trasformazione del loro contratto di lavoro. Si tratterebbe di
rendere permanentemente deducibile il costo del lavoro dei lavoratori assunti con con‐
tratto di apprendistato, sia per i nuovi contratti che per quelli già in essere. Tale provve‐
dimento costituirebbe un forte incentivo per l’occupazione dei giovani. L’effetto di minor
gettito per l’erario è stimabile in circa 140 milioni di euro.
2. Stimolare produttività, ricerca e innovazione
- Prevedere uno strumento fiscale automatico, con orizzonte temporale lungo (almeno 10
anni) che incentivi gli investimenti in R&I delle imprese, sia quelli in house, sia quelli rea‐
lizzati in collaborazione con il sistema pubblico di ricerca e organismi di ricerca. Va previ‐
sta una quantificazione preventiva dell’ammontare complessivo richiesto come credito
d’imposta, in modo da facilitarne la gestione finanziaria e permettere all’amministrazione
pubblica un controllo puntuale dell’utilizzo. La misura richiede uno stanziamento di alme‐
no 1 miliardo di euro l’anno.
- Introdurre forme di incentivazione stabili, fiscali e contributive, come previsto nella dele‐
ga fiscale, a sostegno delle quote di salario correlate ad incrementi di produttività, reddi‐
tività ed efficienza. Si può stimare che gli effetti di minor gettito per l’erario dovuti allo
sgravio contributivo siano pari a circa 900 milioni di euro, che si aggiungono alla detassa‐
zione già prevista (che ha un costo stimato per l’erario pari a 1,48 miliardi).
3. Rafforzamento patrimoniale e dimensionale delle imprese, internazionalizzazione
- Prevedere da subito “l’aiuto alla crescita economica (ACE)” previsto dalla bozza di legge
delega per la riforma fiscale e assistenziale, che consente una riduzione del prelievo Ires
commisurata al nuovo capitale immesso nell’impresa sotto forma di conferimenti in de‐
naro da parte dei soci o di destinazione di utili a riserva. Misure analoghe andrebbero
previste per le imprese individuali e le società di persone. Si può stimare un minor gettito
per l’erario pari a circa 150 milioni di euro per il 2012, 234 milioni di euro per il 2013 e
309 milioni di euro per il 2014.
- Mantenere i regimi fiscali che favoriscono le reti di imprese anche a favore dei processi di
innovazione e prevedere misure a favore dell’internazionalizzazione delle imprese.
4. Certezza del diritto
- Riformulare integralmente la normativa che definisce gli elementi essenziali dell’abuso
del diritto in ambito fiscale, precisando il confine tra elusione e legittimo risparmio di im‐
posta; in particolare occorre stabilire che le operazioni che derivano da atti giuridici anche
negoziali o meri fatti possono essere censurate come elusive solo in quanto conseguano
vantaggi fiscali “indebiti”, per tali intendendo quelli che derivano dall’aggiramento di
norme o principi.
- Individuare legislativamente i soggetti esonerati all’Irap in quanto privi di organizzazione.
5. Contrasto all’evasione e prelievo patrimoniale ordinario
- fissare a 500 euro il limite per l’utilizzo del contante e contestualmente incentivare la dif‐
fusione della moneta elettronica
- Incentivare l’emersione di fatturato prevedendo per i contribuenti soggetti agli studi di
settore un “premio” fiscale legato all’aumento del reddito e fatturato rispetto alla soglia
di congruità.
- Introdurre l'obbligo, per le persone fisiche, di indicare il proprio "stato patrimoniale" nella9
dichiarazione annuale dei redditi.
(*)
- Applicare, sul patrimonio netto delle persone fisiche, una imposta patrimoniale annuale,
ad aliquote contenute e con le necessarie esenzioni, per dare concretezza all’obbligo di‐
chiarativo e ottenere un gettito annuale certo stabile. Si può stimare che la misura com‐
porti un maggior gettito per l’erario di circa 6 miliardi di euro annui.
6. Revisione IRPEF  
- Avviare la revisione dell’Irpef sui redditi più bassi.
________
(*) Gli immobili già si devono indicare (ma non le quote in società immobiliari), ma oggi rimangono fuori
tutti gli asset mobiliari (azioni, quote, fondi, finanziamenti, depositi bancari e postali, obbligazioni, ecc.). È
ricchezza in grandissima parte già oggi "tracciata" dagli intermediari finanziari, per cui il controllo non sa‐
rebbe difficile.
Patrimonio statale ha scritto: Dismettere gli immobili pubblici e privatizzare le partecipazioni societarie degli enti locali
- Cedere il patrimonio immobiliare di enti statali e locali.
- Dismettere le partecipazioni societarie degli enti locali nei servizi pubblici locali.
- Prevedere che gli enti locali possano utilizzare i proventi derivanti dalle dismissioni di
immobili e partecipazioni al di fuori dei limiti del Patto di stabilità interno, per opere
pubbliche, manutenzione straordinaria e ristrutturazione del patrimonio esistente, anche
a fini di efficienza energetica.  
- Prevedere che l’attività di dismissione sia svolta unicamente secondo le procedure
dell’evidenza pubblica.
Liberalizzazioni ha scritto: . Liberalizzare trasporti e servizi pubblici locali
- Istituire l’Autorità dei trasporti e accorpare le competenze regolatorie in materia di risor‐
se idriche e rifiuti in capo ad un'unica Autorità.
- Rafforzare il ruolo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, attribuendole
poteri vincolanti di verifica degli orientamenti di liberalizzazione definiti dagli enti locali.
2. Liberalizzare le attività economiche
- Affermare il principio di libera concorrenza nell’art. 41 Cost.
- Indicare espressamente le restrizioni – statali e regionali – oggetto di abrogazione ed eli‐
minare le eccezioni al principio della libera iniziativa economica, fatti salvi i motivi impe‐
rativi di interesse generale previsti dall’ordinamento comunitario.
3. Liberalizzare i servizi professionali
- Vietare la fissazione di tariffe (fisse o minime) e prevedere l’obbligo di presentare un pre‐
ventivo scritto al cliente.
- Sottrarre i controlli sulla pubblicità agli ordini e affermare la competenza esclusiva del‐
l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
- Prevedere espressamente la possibilità di costituire società di capitali, anche con soci di
mero investimento, ferma restando la personalità della prestazione intellettuale.
- Attribuire al Governo una delega legislativa a riformare gli ordini professionali per:
- ridurne il numero e rafforzarne i compiti di garanzia di qualità dell’offerta, evitando
qualsiasi influenza sui comportamenti economici degli iscritti;
- consentire limiti al numero di persone titolate a esercitare una professione solo per
motivi di ordine pubblico, pubblica incolumità, sanità pubblica, pubblica sicurezza;
- ridurre le riserve legali di attività, limitandole ai soli casi in cui siano strettamente ne‐
cessarie per la tutela di interessi costituzionalmente garantiti.
4. Assicurare regole omogenee per le attività di impresa su tutto il territorio nazionale
- Riformare l’art. 117 Cost. per riportare alla competenza esclusiva dello Stato che richie‐
dono una disciplina unitaria, tra le quali l’energia, le grandi reti e infrastrutture.
5. Puntare su poteri e meccanismi sostitutivi per superare veti e inerzie
- Consentire a soggetti diversi da quelli delegati per legge di adottare atti normativi o am‐
ministrativi generali in caso di mancata attuazione di misure previste a livello normativo.
- Consentire a uffici diversi o a livelli di governo superiori di sostituirsi alle amministrazioni
inerti e portare a termine i procedimenti amministrativi.
6. Implementare le misure già adottate
- Attribuire a un Ministro o altra autorità il compito di verificare lo stato di attuazione delle
semplificazioni, intervenire per accelerare l’approvazione dei provvedimenti necessari e
proporre, quando serva, integrazioni e correttivi.
- Approvare rapidamente tutti i provvedimenti attuativi delle semplificazioni già adottate.
7. Completare le semplificazioni amministrative e normative
- Rafforzare la trasparenza dei procedimenti amministrativi, prevedendo l’obbligo per tutte
le PA di pubblicare sul sito Internet l’elenco dei propri procedimenti, indicando termini e
documenti previsti (anche se richiesti da provvedimenti pubblicati in GU) e “sanzionare”
le PA inadempienti.
- Rafforzare le semplificazioni amministrative su permessi di costruire, razionalizzazione e
riduzione dei controlli; autorizzazione paesaggistica; SCIA.
- Migliorare il processo di produzione normativa attraverso la previsione del divieto di in‐
trodurre oneri non compensati dalla cancellazione di quelli esistenti (cd. one in one out) e14
di gold plating nell’attuazione delle direttive UE.
- Proseguire con le semplificazioni normative per ridurre gli oneri previsti dalle norme vi‐
genti (es. ambiente, fisco, edilizia, urbanistica).
- Favorire rapidamente l’operatività delle Agenzie delle imprese e rafforzarne il ruolo.
8. Semplificare il dialogo tra imprese e PA  
- Favorire il ricorso alle nuove tecnologie, incentivando l’utilizzo degli strumenti diversi da
quelli cartacei, che andranno gradualmente sostituiti con flussi elettronici strutturati ed
elaborabili basati su uno standard comune per la rappresentazione delle informazioni.
9. Accelerare i tempi della giustizia civile
- Dare rapida attuazione alla delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie per mi‐
gliorare l’efficienza degli uffici e consentire la specializzazione dei magistrati.
- Puntare sulla mediazione quale strumento di deflazione del contenzioso.
energia ha scritto: 1. Investimenti pubblici e infrastrutture
- Utilizzare la spending review per contenere la spesa corrente e tutelare la spesa per inve‐
stimenti, garantendone la stabilità nel tempo.
- rivedere la normativa per eliminare le incertezze che generano contenzioso.
- Riforma del titolo V della Costituzione per chiarire le competenze in materia di infrastrut‐
ture di interesse nazionale.
- Incentivare il coinvolgimento della finanza privata: sviluppo dei Project Bond e attivazione
di un più efficace sistema di garanzie (pubbliche e private).
- Effettuare una ricognizione delle opere in itinere e individuare precise responsabilità e
poteri sostitutivi per la buona riuscita delle stesse.
- Concentrare le risorse sulle grandi priorità infrastrutturali, d’interesse europeo e naziona‐
le, e su pacchetti di piccole opere, riprogrammando le risorse disponibili, in particolare
quelle nel Mezzogiorno finanziate da Fondi strutturali e FAS.
2. Efficienza energetica
- Prorogare l’attuale livello di incentivazione fiscale strutturalmente fino al 2020.
- Introdurre una normativa orientata a promuovere l’uso di standard tecnologici più effi‐
cienti in tutti i nuovi investimenti nel settore residenziale, terziario industriale e dei tra‐
sporti.
- Promuovere con campagne informative diffuse comportamenti di consumo energetico
responsabile.
Che ne pensate?
"Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell’abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo."

rombocupo77
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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da rombocupo77 » ven set 30, 2011 4:53 pm

Sull'età per andare in pensione avrei qualche dubbio:
1. il rendimento lavorativo delle persone a 60-65 anni non è troppo basso? (gli imprenditori sono bravi a chiedere l'innalzamento dell'età pensionabile, ma sono convinto che i "vecchi improduttivi" non li vogliamo nella loro azienda :noia: )
2. agganciare l'età pensionabile alle aspettative di vita mi sembra una sciocchezza in quanto gli anni che si guadagnano sono anni di vecchiaia ed un uomo di 65 anni sarà sempre un uomo di 65 anni, indipendentemente dagli anni che gli restano da vivere (cambia ovviamente l'esborso della pensione per lo Stato che sarà costretto a pagare per più anni)
3. rallentare di colpo l'uscita dal mondo del lavoro di molte persone, non rallenta irrimediabilmente l'ingresso delle nuove? (che già entrano troppo tardi)

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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da stenur » ven set 30, 2011 9:59 pm

proposte fatte da persone che non hanno mai faticato un giorno, abituate alla bmw sotto il kulo...non posso immaginarmi a 65 anni in un servizio d'urgenza a rianimare qualcuno...madai!!!!!!
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4attack
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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da 4attack » mar ott 04, 2011 12:00 am

Non può essere fatta una riforma delle pensioni seria senza rendersi conto di quali sono:
1-i lavori usuranti
2-le dinamiche di flusso di entrata uscita nei settori presi in considerazione.
3-una riforma delle università che relazioni l'accesso alle università in relazione alle precedenti dinamiche di flusso.

Detto questo il paese necessita di investimenti.
Siamo il peggiore paese nell'utilizzo dei fondi europei.
Chi ha visto presa diretta sull'argomento fondi FAS ha una chiara idea di quello che dico.
Defiscalizzazione delle piccole/medie imprese.
Aumento delle imposte sul reddito (ma alto, non 80.000 euro!)
Investimenti a progetto con riforma delle regolamentazioni riguardanti le aste ed i seguenti subappalti(la piaga degli investimenti al sud) e finalizzare i pagamenti ai risultati.
Riforma sanitaria:
Prendere il modello canadese e permettere la gestione privata degli ospedali pubblici.
Smetterla con i concorsi farsa e permettere l'assunzione con contratti a progetto in ambito sanitario per medici infermieri portantini ed amministrativi.
Con obiettivi minimi da raggiungere per tutti e contratti rinnovabili a 5 anni.
Responsabilità diretta del medico nelle refertazioni con carattere medico legale.
Responsabilità diretta dei magistrati.
E poi regolamentare l'accesso e l'uscita dalle cariche pubbliche.
Condizioni minime ( di rendita proprietà partecipazioni azionari etc etc) e massime (numero di legislature). Azzeramento dei privilegi (pensionistici in primis) dimezzamento dei parlamentari.
Impedire partecipazioni crociate nei consigli d'amministrazione delle società quotate in borsa.
Percentuale massima di partecipazione di una banca ad un azienda.
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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da Elfo_SV » mar ott 04, 2011 12:06 pm

Io penso che stanno per tornare i bei vecchi tempi
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^Juza^
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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da ^Juza^ » mar ott 04, 2011 12:19 pm

4attack ha scritto:Non può essere fatta una riforma delle pensioni seria senza rendersi conto di quali sono:
1-i lavori usuranti
2-le dinamiche di flusso di entrata uscita nei settori presi in considerazione.
3-una riforma delle università che relazioni l'accesso alle università in relazione alle precedenti dinamiche di flusso.

Detto questo il paese necessita di investimenti.
Siamo il peggiore paese nell'utilizzo dei fondi europei.
Chi ha visto presa diretta sull'argomento fondi FAS ha una chiara idea di quello che dico.
Defiscalizzazione delle piccole/medie imprese.
Aumento delle imposte sul reddito (ma alto, non 80.000 euro!)
Investimenti a progetto con riforma delle regolamentazioni riguardanti le aste ed i seguenti subappalti(la piaga degli investimenti al sud) e finalizzare i pagamenti ai risultati.
Riforma sanitaria:
Prendere il modello canadese e permettere la gestione privata degli ospedali pubblici.
Smetterla con i concorsi farsa e permettere l'assunzione con contratti a progetto in ambito sanitario per medici infermieri portantini ed amministrativi.
Con obiettivi minimi da raggiungere per tutti e contratti rinnovabili a 5 anni.
Responsabilità diretta del medico nelle refertazioni con carattere medico legale.
Responsabilità diretta dei magistrati.
E poi regolamentare l'accesso e l'uscita dalle cariche pubbliche.
Condizioni minime ( di rendita proprietà partecipazioni azionari etc etc) e massime (numero di legislature). Azzeramento dei privilegi (pensionistici in primis) dimezzamento dei parlamentari.
Impedire partecipazioni crociate nei consigli d'amministrazione delle società quotate in borsa.
Percentuale massima di partecipazione di una banca ad un azienda.
molto corretto....
non sò molto e non posso in questo momento leggere tutto il post di tequi....ma penso che quanto scritto da 4attack sia un bisogno ormai manifesto...o soì o andiamo più in malora di come stiamo andando..

personalmente sono ancora combatutto sul discorso pensioni ... è vero che innalzare l'età pensionabile significa non "liberare" posti di lavoro per chi entra....ma vuol dire anche che si manda in pensione più avanti qualcuno che cmq diventerebbe un "costo" nonostante potrebbe essere ancora in parte produttivo in virtù di un miglioramento generale della vita e della longevità...sempre però con l'occhio sui lavori usuranti ;)

siamo, credo, un paese sempre più vecchio... diventerà insostenibile fors ela spesa pensionistica totale per la generazione a seguire..

tanto per chiarire.. il mio futuro non lo vedo roseo.. sto a progetto e a partita iva..a 28 anni ...e tra un mese mi scade la collaborazione...regna l'incertezza
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Robindohh
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Re: Proposta Industriali e affini

Messaggio da Robindohh » mer ott 05, 2011 11:34 am

Ma io sono un fumatore, fumare mi accorcia la prospettiva di vita, posso andare in pensione prima? :roftl:
Riso in bianco FINITO!!!!!
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