E finalmente, dopo una settimana di "ferie" passata a imbiancare, tagliare legna, erba, e fare tutti quei classici lavori di casa che vengono sempre rimandati a "quando ci sarà tempo", finalmente ieri ho fatto il primo (limitato) test del giocattolo nuovo. Per un test più approfondito aspetto di ricevere il libretto stampato post voltura per poter andare oltre confine, sui miei percorsi abituali...
Prima sensazione appena saliti in sella: piccola sì, ma giusta. la posizione è molto eretta, complici i semimanubri rialzati, più da ST che da SS. Ovviamente passare dal Tiger a questa impone un minimo di adattamento, ma si fa velocemente. Quel che manca è uno spazio decoroso sottosella dove mettere il necessaire da viaggio: kit antiforatura e kit di primo soccorso (obbligatorio in Francia). Per il primo, sono riuscito a farlo stare davanti alla presa USB sottosella, che mi chiedo a cosa serva se:
1. lo spazio per metterci un telefono delle dimensioni odierne non c'è
2. anche se ci fosse, le temperature del collettore di scarico del cilindro posteriore sono tanto elevate che potrebbero darci fastidio.
Per il secondo, in cerca di soluzioni... probabilmente prenderò un borsello da gamba per mettercelo.
Presa la posizione, la prima cosa da fare è sistemare la posizione delle leve: sarà la mia statura fuori standard, ma le trovo sempre troppo alte, che causano carichi fastidiosi sui polsi. Ma con una brugola si sistema tutto.
Provo poi a prendere confidenza con tutte le regolazioni e configurazioni: DTC, ABS su tre livelli, mappatura motore, DQS... e possibilità di impostare il pin per l'avviamento, a mo' di telefono

insomma, 300 pagine di manuale di istruzioni... c'è un perché. E le modalità di guida si chiametanno anche Sport, Touring e Urban... ma in realtà sono pienamente configurabili, senza limiti particolari sulla base dei diversi livelli di intervento dell'elettronica. Potevano chiamale 1, 2 e 3, Pippo, Pluto o Paperino... sarebbero state uguali.
Impostate le funzioni base, finalmente si mette in moto: anche con lo scarico originale fa casino, tanto. Non immagino coi tronchetti Termignoni cosa potrebbe combinare... per non parlare degli Akrapovic (per fortuna non omologati, altrimenti li starei già cercando: sono spettacolari

).
Prima reazione al ritorno della spinta del bicilindrico:

Insomma, caxxo quanto mi mancava. Il tiro è tanto, infinito, sotto i 3000giri scalcia, sopra i 3000 giri spinge come un Caino fino al limitatore. In rilascio dai 3000 ai 2000 giri sembra di essere a Baghdad sotto i bombardamenti... o a capodanno coi mortaretti, a vostra scelta.
Con la mappatura High per l'acceleratore la risposta è pronta e quasi incazzusa, ma richiede una certa attenzione nel dosare il gas, mentre con la Medium il polso destro deve lavorare di più, ma è tutto più modulabile. La Low limita la prestazione motore... al momento quindi non l'ho provata. Il carico della frizione è leggero, pur non essendo idraulica, e molto ben modulabile. Piccola nota negativa per la rapportatura del cambio: è praticamente da corsa, per piste veloci pure. Il grappolo è molto ristretto, con una prima molto lunga: per inciso, è la prima moto con cui mi capita di affrontare i tornanti in prima, la seconda risulta troppo lunga. E dove solitamente giocavo di 2-3-4, qui si va di 1-2, qualche volta 3a. La 6a in salita non serve, in piano o la si usa da overdrive, o ha senso dai 110-120 in su. Valuteremo se accorciare... poi.
Freni: frenano bene e tanto. Pinze brembo, dischi brembo da 320 e pompa radiale lavorano egregiamente, con frenate potenti ed estremamente modulabili. L'ABS, per non mettere in crisi in meno esperti, ha anche la funzione anti-lift. Per il momento l'ho relegata alla mappatura urban, che userò in caso di pioggia pesante. A differenza di quanto pensassi, il freno posteriore qui inizia a servire: tra controlli elettronici, frizione antisaltellamento e ammennicoli vari, il freno motore è molto meno presente di quanto preventivato.
Sospensioni: nulla da dire al momento, se non che sono all'altezza del nome che portano. Al momento sono ancora ben lontano dal limite della moto, devo ancora farci bene amicizia, ma col setup di serie mostrano un comportamento neutro, ben bilanciato. Aspetto di portarla su altre strade per capire se e dove ci sarà necessità di intervenire.
Luci: ieri sera per non farmi mancare nulla ho "bagnato" il nuovo acquisto con una pizzata con amici in quota. Al ritorno, finalmente dopo tanti anni, mi sono ritrovato con una moto che fa luce anche di notte. E parlo della strada del Moncenisio, quindi curve su curve, no illuminaizone pubblica che non sia quella della luna. Ovviamente non ci si fa il TT, ma si viaggia con molta tranquillità.
Note di colore:
Manuale di uso e manutenzione: oltre a spiegare in 300 pagine il funzionamento del computer di bordo, che non sempre brilla per intuitività, presenta la procedura per smontare la ruota posteriore. Ma non la anteriore. Nemmeno le gomme non si cambiassero entrambe... in compenso ci sono quattro righe che spiegano il funzionamento della distribuzione desmodromica. Per la serie, se sei un Ducatista al Bar, devi sapere di cosa parli

Manuale d'officina: dopo mille ricerche, ho scoperto che non è più disponibile una versione pdf o cartacea, ma è consultabile solamente online a seguito si accredito per riparatori certificati (non necessariamente ufficiali). Ergo, dovrò trovare qualcuno che mi supporti
Chicca finale: Avete presente quando dicono che le Ducati perdono i bulloni? Sarà un caso, ma ieri sera una delle viti che reggono la cover del terminale superiore... non è tornata a casa con me. Mi sa che dovrò fare scorta...
