CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

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ch1c0
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CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » ven lug 01, 2011 6:00 pm

Ho notato che a cadenza ciclica, nascono 3D più o meno seri sui caschi. Questi 3D però dopo pochi passaggi tendono a prendere pieghe inaspettate.

Perché inaspettate? Perché le risposte passano da valutazioni quantitative (e perciò verificabili) a valutazioni qualitative (e perciò soggettive).

Non me ne vogliano gli utenti. Il bello di internet, e dei forum in generale, è allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio. Il poter scrivere quello che ci pare senza citare fonti o dati, ci porta a riempire pagine e pagine senza contribuire realmente alla “crescita intellettuale” dei frequentatori/visitatori del forum.

Non voglio sminuire tutti i commenti QUALITATIVI degli utenti sia chiaro. Ma bisognerebbe dargli il peso che meritano. Ovvero il peso di un commento/giudizio scritto da un singolo utente circa un singolo prodotto. Statisticamente questi commenti possono darci un'idea (molto blanda), ma non possono e non devono avere un peso preponderante nella scelta finale circa l’acquisto di un prodotto. Una rondine (o uno stormo di rondini) non fa primavera.

Chiaramente invece 5000 utenti incacchiati circa un prodotto dovrebbero farci accendere un campanello d'allarme (vedi la storia del regolatore di tensione sull'SV "serie perfetta")

Vi faccio un esempio. In tempi meno sospetti lavoravo per una società di informatica. Per questa società mi occupavo degli acquisti. A sentire i fornitori nazionali (esprinet, techdata, ingrammicro, CDC, sidin etc etc) ed i negozianti di componenti per l’assemblaggio di personal computer (syspack, romacc, microfox, computerdiscount, garmangrecia etc etc), non c’era un componente (o un computer) che durasse più di un mese. Ogni fornitore ed ogni negoziante (ma anche ogni forum) aveva la sua idea, una sua marca preferita, e ogni negoziante sbandierava dati inerenti a resi e guasti relativi a intere partite di componenti (o computer). Per dirla breve, non c’era modo di capire quale fosse “l’acquisto migliore” in relazione al prezzo e alle prestazioni (qualità e durata in primis).
Poi però ho incominciato a lavorare per la società che forniva computer e materiali per i punti SNAI. Il volume di dati ai quali avevo accesso non era più relativo a 200/300 pc venduti l’anno. I numeri erano MOLTO più elevati. Si parlava di qualcosa tipo 20, 30.000 PC e server acquistati e venduti. E lì i “nodi sono venuti al pettine”.
Ci siamo resi conto che su grandi numeri, alla fine, i dati relativi a guasti e resi erano (a parte partite effettivamente fallate in partenza) quasi del tutto sovrapponibili.
Parlando di computer non c’era una così grande differenza tra ACER, ASUS, HP, IBM e FUJITSU-SIEMENS (che poi erano le marche trattate). In questo caso al massimo la differenza la faceva l’assistenza (all’epoca inesistente per ASUS, pessima per ACER, accettabile per HP e FSC, ottima per IBM).
Per quanto riguarda gli HardDisk invece ci eravamo resi conto che Maxtor effettivamente aveva una casistica di mortalità pari ad almeno 5 volte quella di Wester Digital. Ma questo potevamo benissimo saperlo già partendo dai dati relativi alle garanzie oggetto di questi dischi. Maxtor applicava la garanzia standard (1 anno), mentre Western Digital (sulla serie Caviar Black) applicava una garanzia molto più corposa (5 anni).
Oltre a questo, in giro, si leggeva di una moria di HD mostruosa, e di un possibile fallimento dell'azienda in questione a causa dei problemi sui resi.
Insomma, anche in questo caso le informazioni c’erano ma andavano cercate e filtrate.

- - -

Ciò detto… regolarmente ci si domanda quale sia il casco migliore rispetto a qualità, sicurezza e prestazioni. E nel farci questa domanda inevitabilmente si scatena una flame war piena zeppa di dati (spesso inesatti), di critiche e osservazioni (spesso senza fondamento), e difficilmente si arriva a qualcosa. Ed è per questo che alla fine mi sono messo a tavolino ed ho cercato di arrivare ad un buon punto di partenza scrivendovi questo post.

Tanto per incominciare, iniziamo distinguendo le omologazioni dai test.

LE OMOLOGAZIONI

TUTTI I CASCHI PER USO MOTOCICLISTICO PER ESSERE VENDUTI SUL TERRITORIO EUROPEO DEVONO ESSERE OMOLOGATI SECONDO LA NORMATIVA EUROPEA ECE 22-05. IN CASO CONTRARIO NON POSSONO ESSERE VENDUTI. PUNTO.

Questo cosa significa? Significa che nel prendere in esame due caschi venduti in Italia, lo sbandieramento della ECE22-05 non ha nessun senso. Entrambi sono omologati, entrambi possono essere venduti, ed entrambi partono perciò da UN MINIMO DI SICUREZZA STANDARD garantito dalla omologa in questione. Punto.

Per quanto riguarda gli altri paesi invece ci sono normative diverse:
America e Canada - DOT (Department Of Transportation)
Gran Bretagna - BSI 6658:1985 A http://www.bsigroup.com/en/About-BSI/
Australia e Nuova Zelanda - QAS (Quality Assurance Service)
Giappone – JIS (Japanese Industrial Standard) http://it.wikipedia.org/wiki/Japanese_I ... _Standards
Brasile - INMETRO NBR 7471 (Instituto Nacional de Metrologia, Normalização e Qualidade Industrial) http://www.inmetro.gov.br/

Tutte queste omologhe vengono effettuate a livello statale e/o comunitario (nel senso che gli enti omologatori sono o statali/parastatali, oppure vengono scelti e controllati dallo stato/stati/comunità europea). In questo, forse, sono le più "sicure" poiché governative... o, perciò, non affidate a enti privati facilmente influenzabili (corruttibili?).

Anche qui potremmo scrivere pagine e pagine relative al fatto che ci siano caschi che non dovrebbero poter superare le omologhe. Ma un punto di partenza dobbiamo pur prenderlo, e un ente omologatore certificato dallo stato mi sembra un giusto compromesso.

Chiaramente non sto dicendo che due caschi omologati, ma di marche e fasce di prezzo diverse, siano sicuri allo stesso modo. Sarei un cretino a pensarlo.
Dico solo che in base all'omologa di riferimento entrambi i caschi superano dei test (verificabili) di qualità e sicurezza MINIMI.


E qui faccio un piccolo ragionamento. Un casco che ha più omologazioni, vuol dire che ha superato più test di qualità. Ovviamente parliamo sempre di una qualità minima garantita… ma più ne ha e meglio dovrebbe essere. Almeno seguendo questo ragionamento.


I TEST DI QUALITA'

Oltre alle omologhe specifiche per la vendita, ci sono altri enti privati che si occupano di testare prodotti specifici. Nel caso dei caschi per motociclette, i più “gettonati” sono:

SNELL (http://www.smf.org/home) - FONDAZIONE NON PROFIT attiva dal 1957
SHARP - (http://sharp.direct.gov.uk/) - SISTEMA DI TESTING INGLESE INTRODOTTO DAL DIPARTIMENTO DEI TRASPORTI attivo da Nov/2007.

Questi test non hanno valore “legale” per la vendita. Per quello ci sono le omologhe. Ma quando si parla di qualità e prestazioni, non vedo perché non prendere in esame anche questi due test.

Vogliamo fare un bel parallelismo? OK, facciamolo con le automobili. Tutte le automobili PER ESSERE VENDUTE devono essere omologate.

L’omologa garantisce una sicurezza minima:
- tutte le automobili devono avere la cintura di sicurezza
- tutte le automobili devono avere, nelle portiere, le barre anti-intrusione
- dal 1 luglio 2004 tutte le macchine devono avere l’ABS (speriamo a breve anche airbag ovunque ed ESP),

L’omologa stabilisce il tasso di inquinamento degli autoveicoli
- normative euro 0,1,2,3, 4, 5

L’omologa stabilisce i parametri base del mezzo in questione:
- Marca e modello
- Peso
- Velocità
- Ingombri
- Misure dei pneumatici
- Targa e telaio

Peccato però che quando si parla di autoveicoli, tutti stanno a sbandierare i punti Euro NCAP http://www.euroncap.com/home.aspx … sia i venditori che gli acquirenti.

E qui viene il bello.

EURO NCAP sapete cos’è? Chi lo ha creato? Chi aderisce al programma?

Preso paro paro dal loro sito web (http://www.euroncap.com/members.aspx):
"Euro NCAP è stato istituito con il Laboratorio di ricerca sui trasporti, per il Dipartimento dei Trasporti britannico. Successivamente altri governi hanno aderito al programma."

Non notate nulla di strano? Non vi sembra di aver già letto queste parole?

Le avete lette si!

“La classificazione SHARP è la valutazione di sicurezza per i caschi da moto istituita dal Dipartimento dei Trasporti britannico nel mese di novembre 2007. SHARP fornisce una valutazione indipendente della quantità di protezione di un casco in grado di offrire in un impatto” (http://sharp.direct.gov.uk/faqs)

Perciò tiriamo le somme… entrambe le valutazioni EURO NCAP e SHARP provengono direttamente dal dipartimento dei trasposti britannico (e si sa che gli Inglesi tendono ad essere abbastanza rigorosi in certe cose)… ma se si parla di automobili va bene… e quando si parla di caschi invece no. Perché?

Perché i test hanno mostrato qualcosa di inaspettato. Ovvero che caschi molto meno costosi e di marche meno note (meno note poi rispetto al nostro mercato come mostrerò più avanti), possono avere un rapporto di sicurezza PASSIVA (ovvero quella relativa all’IMPATTO) e protezione più efficace di marche più note e costose. E questo a molti utenti, spesso attenti alla moda e poco alla sostanza (e che magari hanno speso una barca di soldi per un modello molto in voga), proprio non va giù.

La cosa peggiora quando si parla con i venditori, spesso rivenditori di una o poche marche. Pur di vendere i loro prodotti, denigrano i test indipendenti con una alzata di spalle o adducendo dati ed informazioni che rasentano il ridicolo.
Ho sentito dire che SUOMY e CABERG facessero fare le calotte in CINA (cosa non vera visto che le calotte se le fanno in casa).
ho sentito dire che SUOMY non facesse assistenza post vendita (cosa non vera visto che ho due SUOMY -Valdal e Spec1R- e per qualsiasi cosa sono stato seguito)
Ho sentito dire di tutto. Ma i dati e le fonti a disposizione dicevano l'esatto contrario.

Come la mettiamo?

Ma allora i test SHARP (e SNELL) sono la panacea di tutti i mali?

ASSOLUTAMENTE NO!
Perché i test SHARP e SNELL sono test QUANTITATIVI e non QUALITATIVI. E per tale ragione non tengono conto di fattori che invece andrebbero presi in considerazione, quali:
- PESO
- VISIBILITA’
- COMFORT
- VENTILAZIONE
- FACILITA’ NELL'APERTURA E CHIUSURA DELLA VISIERA
- IMBOTTITURE
- LAVABILITA’ DEGLI INTERNI
- CURA COSTRUTTIVA
- GRAFICHE
- ASSISTENZA POST VENDITA
- REPERIBILITA’ E COSTO DEGLI ACCESSORI/RICAMBI
- ETC ETC

Alcuni di questi fattori sono importantissimi poiché possono incidere sulla sicurezza ATTIVA (perciò di un qualcosa che ci evita di arrivare all’impatto della testa contro l'asfalto, un altro veicolo o chissà cosa) durante la guida del proprio motoveicolo. Una buona aerazione, comfort e visibilità sono tutte qualità fondamentali nella valutazione circa la sicurezza attiva del proprio casco. Ma non sono tutto.

Quando si finisce a terra e si impatta con la testa (e ricordiamocelo che COMUNQUE ogni incidente ha una sua storia ed una sua dinamica difficilmente riproducibile in un laboratorio) i test SHARP e SNELL si preoccupano di stabilire se la capoccia ne risente oppure no, ed in che misura. PUNTO.

Su questo sono imbattibili. E pertanto andrebbero presi in considerazione per quello che sono.

Ecco la documentazione relativa alla certificazione e alle procedure per la stessa:

SHARP
Procedure di testing: http://sharp.direct.gov.uk/content/sharp-testing
Animazione del test d’impatto: http://sharp.direct.gov.uk/content/animation
Diagrammi zone d’impatto: http://sharp.direct.gov.uk/content/impact-zone-diagrams
Classificazione: http://sharp.direct.gov.uk/content/ratings
Caschi certificati con il massimo punteggio: http://sharp.direct.gov.uk/testhelmetli ... ontinued=1

SNELL
Informazioni: http://www.smf.org/about
Standard 2010: http://www.smf.org/standards/m/2010/m2010_final
Programma di certificazione: http://www.smf.org/certtrack
Procedure di testing: http://www.smf.org/testing
Caschi certificati: http://www.smf.org/cert

- - -

Adesso andiamo ad analizzare le marche che hanno ricevuto il massimo punteggio su alcuni dei loro prodotti (ricordandoci che la procedura di testing è un “work in progress”):
http://sharp.direct.gov.uk/testhelmetli ... ontinued=1

Tra parentesi i caschi testati che hanno ricevuto il massimo punteggio
AGV (4)
ARAI (1)
BELL (6)
BMW (1)
BUELL (1)
CABERG (3)
HJC (1)
LAZER (2)
MARUSHIN (3)
NITRO (2)
SHARK (5)
SHOEI (3)
SUOMY (1)


AGV
Italiana nata nel 1946
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1947.
Rivenditori e Assistenza: http://www.agv.it/prodotto.asp?mod=DAC& ... ea=4&eur=1

ARAI
Giapponese nata nel 1939
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1952.
Rivenditori e assistenza
http://www.berracing.it/ber_puntivendit ... h4h4gme1p1

BELL
Americana nata nel 1954
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1954
Rivenditori e assistenza ????

BMW e BUELL non li posso calcolare perchè non so chi gli produca i caschi

CABERG (caschi bergamo)
Italiana nata nel 1947
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1947
Rivenditori e assistenza
http://www.caberg-helm.com/caberg/distributori.php

HJC
Coreana nata nel 1971
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1971
Rivenditori e assistenza
http://www.hjc-europe.eu/it/hjc/rivendi ... venditori/

LAZER
Belga nata nel 1919
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1919
Rivenditori e assistenza
http://www.lazerhelmets.com/dealer-locator/

MARUSHIN
Belga nata nel 1958
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1958
Rivenditori e assistenza
http://www.marushin.it/distributori/

NITRO
Inglese nata nel ????
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal ????
Rivenditori e assistenza ????

SHARK
Francese nata nel ????
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1990.
Rivenditori e assistenza ????

SHOEI
Giapponese nata nel 1954
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1960
Rivenditori e assistenza
http://www.shoei-europe.com/it/supply-s ... er-locator

SUOMY
Italiana nata nel 1997
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1997
Rivenditori e assistenza
http://www.suomy.com/it/distribuzione/r ... egozi.html

Tutte le marche prese in esame (tranne SHARK e SUOMY) hanno una storia pluri decennale alle spalle.
Sul sito NITRO, ARAI e SHARK non ho trovato i rivenditori e/o i distributori sul territorio Italiano. Le altre invece hanno (secondo il loro sito web) una distribuzione e assistenza capillare sul territorio Italiano.

Sicuramente l’assistenza di alcune marche sarà più precisa e puntuale di altre, ma vorrei fare notare una cosa.

A livello legislativo europeo se io compro un bene, ed il bene si sfascia per difetti di fabbricazione, l’assistenza per i primi due anni è sempre a carico del venditore (negozio), anche quando è la casa madre stessa a poter fornire l’assistenza al cliente (in questi casi il cliente può scegliere se utilizzare la casa madre o il negoziante). Ma se la casa madre se ne lava le mani, è il negoziante a dover fornire l’assistenza. PUNTO.
I negozianti su questo spesso fanno spallucce oppure si inventano normative di riferimento. Peccato che i fatti sono altro. E sono questi:
http://www.altroconsumo.it/acquisti-e-p ... 105052.htm" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;

Mettiamo in chiaro una cosa però. Le marche che abbiamo preso in considerazione, sono quelle che hanno preso il massimo punteggio. Scendendo di un gradino (4 stelline), praticamente escono fuori tutte le marche sul mercato mondiale:
http://sharp.direct.gov.uk/testhelmetli ... ontinued=1" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;

Con questo cosa voglio dire? Che se avete preso un ottimo ARAI RX-7 (che nel test sharp ottiene solo 4 stelline su 5) non dovete preoccuparvi più di tanto. Ha tutte le omologhe del caso, supera i test sharp 4 su 5, supera i test SNELL senza problemi, e sicuramente è fatto per durare, e sicuramente tiene in considerazione tutti quei fattori che non vengono presi in considerazione dai test SHARP e SNELL. PUNTO.

Il problema è che gli utenti vogliono TUTTO senza pensare che in realtà “la coperta è sempre troppo corta”. Un casco racing (che pesa pochissimo) magari non sarà silenzioso come un touring. Un pneumatico in mescola ultraracing magari sarà il massimo in pista, ma probabilmente non avrà la stessa tenuta kilometrica di un touring puro. Sulla neve una macchina sportiva moderna non avrà mai lo stesso comportamento di una normalissima Panda 4x4 degli anni 80.
Insomma, bisogna sempre scegliere sapendo quale sarà l’utilizzo dell’oggetto, il budget a disposizione, e decidendo in base ad informazioni che OGGI sono a disposizione di tutti.

- - -

Ma alla fine della fiera cosa bisognerà comprare? Qual è il meglio?

In base a tutto quello che abbiamo scritto finora, la scelta dovrà essere presa in base ad una somma di fattori.

Io mi sono fatto un'idea. E vi voglio rendere partecipi del mio pensiero.


Secondo me il casco migliore è quello che (NON IN ORDINE DI PREFERENZA):

1) è di marca nota, seria ed affidabile. Questo perché io avendo pochi soldi a disposizione vorrei avere il massimo di assistenza post vendita. Per di più ho sempre poco tempo a disposizione, e perciò se ho un problema mi fa piacere risolverlo con poco.
2) integrale. Mi spiace per gli utenti che si mettono il JET. Li capisco e comprendo la loro scelta. Un JET è imbattibile, è fresco, ha maggiore visibilità (in special modo laterale), ed è più facile da “gestire”. Però io reputo più importante la sicurezza. Perciò preferisco sobbarcarmi la rogna di portarmelo appresso (un jet lo leghi e difficilmente te lo fregano, un integrale costoso non me la sentirei a lasciarlo incustodito), di avere minore visibilità e di patire il caldo e tutto il resto. Come per tutto il resto è una scelta.
3) Mi calza bene in testa. A pennello. Senza affaticarmi anche dopo parecchio.
4) Ha il maggior numero di omologhe possibile. Credo che un casco che abbia più omologhe significhi che sia stato testato da più enti omologatori. Per tale ragione più omologhe, dovrebbe significare una sicurezza minima raggiunta più elevata (magari DOT è più restrittiva di ECE)
5) Supera la certificazione SNELL. E’ un test. Non vedo perché non debba superare anche quello.
6) Ottiene il miglior punteggio ai test QUANTITATIVI (SHARP). Vedi i punti 5 e 4.
7) E ovviamente sia a portata di budget.
8) Pesa poco. Un casco più leggero è, più sicuro è visto che in caso di impatto i muscoli del collo hanno da caricarsi meno kg. Inoltre è più comodo.
9) E' poco rumoroso. Purtroppo non ci sono legislazioni in merito, ma servirebbero. E qui è un salto nel buio, perchè il casco andrebbe provato in moto (magari ad alte velocità... tipo 130), non lo fa nessuno.
10) E' nuovo. Spiacente, ma per motivo non solo di igiene (alla fine gli interni sono lavabili) ma soprattutto di resistenza all'impatto (l'imbottitura cede nel tempo, e soprattutto si adatta alla TUA testa) io non compro usato.
11) Ha gli interni sfoderabili e lavabili. Collegandolo al discorso del punto 10, l'igene ha comunque un suo perchè.
12) Ha la chiusura a doppio anello. E' più pratica e sicura e non rischia di sganciarsi in fase d'urto, nè di bloccarsi e impedire lo sgancio del casco dopo un urto.

Cosa comprerò a settembre? Probabilmente uno SHOEI XR-1100.
http://www.shoei-europe.com/it/products/XR-1100

Al Box 45 (motomaniac a roma zona portaportese) me lo mettono a 320€ e perciò sta nel budget. L’ho provato e mi calza a pennello (anche più del mio SUOMY Vandal).

Ha tutti i requisiti richiesti e supera egregiamente tutti i test esistenti.

Sbaglio? Può darsi. Ma con i dati a disposizione è il meglio che mi possa permettere.

E adesso vediamo cosa succede 8)
Ultima modifica di ch1c0 il sab lug 02, 2011 9:39 am, modificato 5 volte in totale.

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Hobbit Bahlsen » ven lug 01, 2011 6:27 pm

Molto ma molto interessante l'argomento, gradevole e ragionata l'esposizione. Mi piacerebbe leggere di seguito tante considerazioni altrettanto ragionate e - laddove necessario - corredate delle fonti :)
Immagine

Niente è per sempre. E non è detto che sia un male ;)

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da motogatto » ven lug 01, 2011 7:14 pm

ARAI
Giapponese nata nel 1939
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1952.
Rivenditori e assistenza ??
http://www.berracing.it/home_arai.php" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false; :wink:

I caschi BMW sono degli Schubert (se non ricordo male) :)
Immagine ....... :muccaronfante:

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Hyperion » ven lug 01, 2011 7:16 pm

Tutto molto interessante, pacato, ragionato, e fonamentalmente condivisibile.
Ma ci sono degli appunti da fare, nati come risultato di vecchie discussioni su questo forum.

Partiamo dalla omologazione.
I test che fece altroconsumo videro un tot di caschi, anche di case prestigiose (mi ricordo suomy, se fate una ricerca controllate) che NON superavano i test per l'omologazione, e la cosa era normale.
Normale nel senso che la legge per l'omologazione è così fatta: l'azienda che produce i caschi rende disponibili ad una azienda che fa omologazioni (che paga per fare questi test, quindi è un suo cliente!!) per la prova dei caschi, da lei scelti (!!), dei primi lotti di fabbricazione, e questi devono passare i test.
Poi i caschi dei lotti successivi, ovvero quelli che si trovano nei negozi, non è detto che passino i test, anzi, c'è un coefficiente riduttivo per cui se i caschi scelti del primo lotto devono sostenere X, quelli che compri nei negozi basta che sostengano 0,8*X.
(se volete rileggo il test di altroconsumo, i numeri possono essere sbagliati, non il succo del discorso).

Quindi:
- l'omologazione non può essere scelta come parametro di scelta.
- non è nemmeno detto che i caschi che compri superi i test dell'omologazione

Quindi, del numero delle omologazioni a me non fa differenza: un casco magari pessimo può superare (nei metodi scritti sopra) 3 test perchè l'azienda costruttrice lo importa in 3 paesi, mentre un casco migliore ne supera 2 perchè l'azienda non lo importa, che so, in usa.
Di certo 3 non è migliore di 2.

I test della sharp li ritengo molto più affidabili perchè:
- l'ente è no profit (a differenza delle aziende che fanno i test, che hanno i produttori di caschi come clienti)
- fa le stesse prove, solo più numerose, e più dure
- prende i caschi da negozio
A margine: il peso di un casco non è ininfluente nella prova, perchè viene fatto cadere dall'alto, non è fermo e viene investito da un oggetto scagliatogli contro.

Quindi ognuno si faccia la propria idea.

Per quanto riguarda le tue (supposto che non siano in ordine di preferenza):
1) è di marca nota, sera ed affidabile. Sì. Spiacente, ma io non prenderei i caschi della lidl; magari sono buoni, ma non lo posso sapere. E per lo meno la visiera la voglio poter cambiare. Ricambi interni non mi interessano: se devo cambiare imbottitura, colgo l'occasione per cambiare casco (un casco non è per sempre, esiste un decadimento delle caratteristiche di resistenza dei materiali utilizzati, non è quantificabile ma per non sapere nè leggere nè scrivere io cambio il casco).
2) integrale. Sì. E credo che un integrale del piffero sia migliore di un ottimo jet, o modulare.
3) Mi calza bene in testa. Obbligatorio. Ergo, non comprare online al buio, ma provarlo in negozio (va beh, aggirabile, ma abbiamo buon cuore verso i negozianti).
4) Abbia il maggior numero di omologhe possibile. Come detto sopra, assolutamente non di interesse.
5) Superi la certificazione SNELL. Come sopra, ma con una postilla; se il casco è venduto in usa, e lo hanno provato per la certificazione SNELL, che l'abbia conseguita. Che non ce l'abbia perchè il test non lo hanno fatto non mi interessa.
6) Ottenga il miglior punteggio ai test QUANTITATIVI (SHARP). Almeno 4 stelle. Davvero, non vedo il motivo di andare sotto.
7) E ovviamente sia a portata di budget. Ovvio. Ma che a parità di budget prevalgano scelte più ragionate.

A cui aggiungo:
peso: più leggero è, più sicuro è visto che in caso di impatto i muscoli del collo hanno da caricarsi meno kg. Inoltre è più comodo.
poco rumoroso. purtroppo non ci sono legislazioni in merito, ma servirebbero. E qui è un salto nel buio, perchè il casco andrebbe provato in moto, non lo fa nessuno.
solo nuovo: spiacente, ma per motivo non solo di igiene (alla fine gli interni sono lavabili) ma soprattutto di resistenza all'impatto (l'imbottitura cede nel tempo, e soprattutto si adatta alla TUA testa) io non compro usato.

Alcune cose scritte sono dati di fatto inopinabili, altre sono mie posizioni personali.
Il tutto è la mia idea sull'argomento. Niente di più, niente di meno.
Dove vai?
So ‘na sega! Lo zingaro quando gli gira… gira!

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » ven lug 01, 2011 7:29 pm

motogatto ha scritto:
ARAI
Giapponese nata nel 1939
Impegnata nella costruzione di caschi da moto dal 1952.
Rivenditori e assistenza ??
http://www.berracing.it/home_arai.php" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false; :wink:

I caschi BMW sono degli Schubert (se non ricordo male) :)
Aggiunto! Grazie! :)

Per la shubert vorrei fonti attendibili

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » ven lug 01, 2011 7:30 pm

Hyperion ha scritto:Tutto molto interessante, pacato, ragionato, e fonamentalmente condivisibile.
Ma ci sono degli appunti da fare, nati come risultato di vecchie discussioni su questo forum.

Partiamo dalla omologazione.
I test che fece altroconsumo videro un tot di caschi, anche di case prestigiose (mi ricordo suomy, se fate una ricerca controllate) che NON superavano i test per l'omologazione, e la cosa era normale.
Normale nel senso che la legge per l'omologazione è così fatta: l'azienda che produce i caschi rende disponibili ad una azienda che fa omologazioni (che paga per fare questi test, quindi è un suo cliente!!) per la prova dei caschi, da lei scelti (!!), dei primi lotti di fabbricazione, e questi devono passare i test.
Poi i caschi dei lotti successivi, ovvero quelli che si trovano nei negozi, non è detto che passino i test, anzi, c'è un coefficiente riduttivo per cui se i caschi scelti del primo lotto devono sostenere X, quelli che compri nei negozi basta che sostengano 0,8*X.
(se volete rileggo il test di altroconsumo, i numeri possono essere sbagliati, non il succo del discorso).

Quindi:
- l'omologazione non può essere scelta come parametro di scelta.
- non è nemmeno detto che i caschi che compri superi i test dell'omologazione

Quindi, del numero delle omologazioni a me non fa differenza: un casco magari pessimo può superare (nei metodi scritti sopra) 3 test perchè l'azienda costruttrice lo importa in 3 paesi, mentre un casco migliore ne supera 2 perchè l'azienda non lo importa, che so, in usa.
Di certo 3 non è migliore di 2.

I test della sharp li ritengo molto più affidabili perchè:
- l'ente è no profit (a differenza delle aziende che fanno i test, che hanno i produttori di caschi come clienti)
- fa le stesse prove, solo più numerose, e più dure
- prende i caschi da negozio
A margine: il peso di un casco non è ininfluente nella prova, perchè viene fatto cadere dall'alto, non è fermo e viene investito da un oggetto scagliatogli contro.

Quindi ognuno si faccia la propria idea.

Per quanto riguarda le tue (supposto che non siano in ordine di preferenza):
1) è di marca nota, sera ed affidabile. Sì. Spiacente, ma io non prenderei i caschi della lidl; magari sono buoni, ma non lo posso sapere. E per lo meno la visiera la voglio poter cambiare. Ricambi interni non mi interessano: se devo cambiare imbottitura, colgo l'occasione per cambiare casco (un casco non è per sempre, esiste un decadimento delle caratteristiche di resistenza dei materiali utilizzati, non è quantificabile ma per non sapere nè leggere nè scrivere io cambio il casco).
2) integrale. Sì. E credo che un integrale del piffero sia migliore di un ottimo jet, o modulare.
3) Mi calza bene in testa. Obbligatorio. Ergo, non comprare online al buio, ma provarlo in negozio (va beh, aggirabile, ma abbiamo buon cuore verso i negozianti).
4) Abbia il maggior numero di omologhe possibile. Come detto sopra, assolutamente non di interesse.
5) Superi la certificazione SNELL. Come sopra, ma con una postilla; se il casco è venduto in usa, e lo hanno provato per la certificazione SNELL, che l'abbia conseguita. Che non ce l'abbia perchè il test non lo hanno fatto non mi interessa.
6) Ottenga il miglior punteggio ai test QUANTITATIVI (SHARP). Almeno 4 stelle. Davvero, non vedo il motivo di andare sotto.
7) E ovviamente sia a portata di budget. Ovvio. Ma che a parità di budget prevalgano scelte più ragionate.

A cui aggiungo:
peso: più leggero è, più sicuro è visto che in caso di impatto i muscoli del collo hanno da caricarsi meno kg. Inoltre è più comodo.
poco rumoroso. purtroppo non ci sono legislazioni in merito, ma servirebbero. E qui è un salto nel buio, perchè il casco andrebbe provato in moto, non lo fa nessuno.
solo nuovo: spiacente, ma per motivo non solo di igiene (alla fine gli interni sono lavabili) ma soprattutto di resistenza all'impatto (l'imbottitura cede nel tempo, e soprattutto si adatta alla TUA testa) io non compro usato.

Alcune cose scritte sono dati di fatto inopinabili, altre sono mie posizioni personali.
Il tutto è la mia idea sull'argomento. Niente di più, niente di meno.
Grazie del commento! I tre punti aggiuntivi li allego subito! non ci avevo pensato :o :wink:

P.S. il casco della storia di altroconsumo era un JET. Tjuttavia ci fu un bel botta e risposta da parte di SUOMY e ALTROCONSUMO.
In realtà a guardar bene le case "Incriminate" erano 3... VEMAR, AGV e SUOMY.

Questa è la replica di SUOMY
“[...]
Secondo i comunicati pubblicati sul sito internet citati e trasmessi a tutti i mezzi di informazione attraverso l’ Ufficio Stampa di Altroconsumo, il casco Suomy TREK non avrebbe superato le prove richieste per l’omologazione, e precisamente quelle di impatto, di resistenza dei materiali e della visiera, di tenuta del cinturino, pur avendone Suomy S.p.A. dichiarato il superamento.
Solo l’articolo pubblicato sul n. 225 Aprile 2009 della rivista “Altroconsumo” precisa che l’unico test che il casco Suomy TREK non avrebbe superato è quello relativo all’assorbimento degli urti.

In considerazione della gravità delle affermazioni e della rilevanza dalle medesime assunta sui mezzi di informazione sia nazionale che del settore – che, in alcuni casi, le hanno riportate in parallelo alle notizie relative ai sequestri di caschi non omologati compiuti dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Non ci casco” – Suomy S.p.A. si vede costretta a replicare alle pubblicazioni sopra menzionate, in quanto contenenti informazioni non corrette, generiche, incomplete, non veritiere e, in ultima analisi, gravemente lesive della propria immagine e del proprio marchio.

[...]
Tutti i caschi Suomy, ivi incluso il modello TREK, rispettano integralmente gli standards di sicurezza richiesti dalla normativa vigente in materia di omologazione.
In particolare, i caschi Suomy hanno superato tutte le prove di omologazione, di qualificazione della produzione, nonché i controlli continui e periodici richiesti dal Regolamento ECE/ONU n. 22/05. E ciò non in base a dichiarazioni di Suomy S.p.A., bensì, come noto, in forza della certificazioni, dei controlli e delle ispezioni effettuati dall’ente accreditato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero stesso.

Successivamente ad espressa richiesta scritta, Altroconsumo ha provveduto ad inviare a Suomy S.p.A. i risultati dei test effettuati.
Pur non conoscendo le concrete modalità e le condizioni di svolgimento di tali test né l’identità e le qualifiche del soggetto che li ha effettuati, Suomy S.p.A. non intende contestarne gli esiti, affidandosi, in totale buona fede, alla serietà e professionalità dell’Associazione Altroconsumo.

Ciò nonostante, si deve rilevare che un esame dei risultati delle prove di assorbimento degli urti eseguite da Altroconsumo impone di giungere a conclusioni assai differenti da quelle prospettate da tale associazione.
[...]
Lo stesso Regolamento che individua i valori limite oltre i quali non può essere concessa l’omologazione di un casco specifica, altresì, che la qualità e la sicurezza di un casco prelevato dal mercato sono da ritenersi soddisfacenti qualora tali valori limite non siano superati del 10%.
Nel caso specifico della prova di assorbimento degli urti, il valore di HIC può definirsi soddisfacente qualora non superi la misura di 2640 (2400+10%-240).

Alla luce di quanto esposto, e considerato che i test eseguiti da Altroconsumo riportano 2495 e 2588 quali valori di HIC del casco Suomy modello TREK rispettivamente nelle misure Large e Medium, la prova di assorbimento degli urti deve ritenersi superata. E ciò anche considerando che sono ignote le condizioni di manutenzione e di conservazione del casco sottoposto alle prove.
[...]
Il casco Suomy modello TREK deve, pertanto, ritenersi conforme agli standard e ai requisiti richiesti dalla normativa vigente, garantendo la protezione e la sicurezza di chi lo indossa. ”


Questa quella di VEMAR
1. il casco ha ottenuto regolare omologazione avendo superato le prove di impatto e
resistenza a cui è stato sottoposto dagli organi idonei a rilasciare i certificati omologativi e
nello specifico il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti;
2. come indicato dalla Normativa vigente, il casco viene sottoposto periodicamente ad una
routine di test di verifica che sono stati tutti regolarmente superati;
3. i risultati dei test effettuati da Altroconsumo sul casco Vemar Helmets modello VSREV
rientrano nei valori di conformità stabiliti dalla normativa attualmente vigente in materia di omologazione, ovvero il regolamento ECE 22/05, come può essere confermato da qualunque laboratorio abilitato.
4. nessun casco Vemar Helmets modello VSREV è stato ritirato dal mercato nè sussistono le
condizioni per il suo ritiro.
5. tutti i possessori di un casco Vemar Helmets modello VSREV possono ritenere di possedere un casco pienamente sicuro e rispondente alle Normative in vigore.


Questa quella di AGV
Secondo Altroconsumo il nostro casco non è sicuro: vengono citati sommariamente i test per la verifica della
resistenza agli urti che vengono effettuati in sede omologativa e, senza altri dettagli, il casco viene inserito in un
elenco di prodotti che risultano quindi a “rischio”.
Questo articolo viene pubblicato in un momento in cui l’opinione pubblica è particolarmente sensibile, per un sequestro di circa 7000 caschi operato dalla Guardia di Finanza sul mercato, su prodotti di dubbia provenienza e produzione.
AGV ritiene che Altroconsumo abbia il diritto di valutare i prodotti sul mercato, ma che giudizi ufficiali in merito alla pericolosità e alla legalità spettino agli enti competenti.
[…]
Sui caschi sono effettuate prove di “assorbimento degli urti”, prove di “scalzamento”, prove di “tenuta del cinturino”, prove sulle visiere.
[…]
Abbiamo il diritto di pretendere che l’informazione riguardante il nostro casco sia precisa, evitando la confusione (facile in questo periodo), con altre situazioni produttive che niente hanno a che fare con il modo di progettare e produrre di AGV.
Dato quanto sopra, riteniamo che l’immagine della nostra azienda sia stata gravemente danneggiata dalla pubblicazione del vostro articolo.
[…]
La società AGV S.p.A. informa che il proprio casco è conforme alla normativa ECE 22.05 ed è stato conseguentemente omologato presso gli organi accreditati.
Ultima modifica di ch1c0 il ven lug 01, 2011 7:41 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Hyperion » ven lug 01, 2011 7:38 pm

Altro punto: chiusura a doppio anello. Non il massimo della praticità, ma il massimo della sicurezza. Ed è questo che si cerca in un dispositivo di sicurezza qual è un casco, giusto?
Dove vai?
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » ven lug 01, 2011 7:42 pm

Hyperion ha scritto:Altro punto: chiusura a doppio anello. Non il massimo della praticità, ma il massimo della sicurezza. Ed è questo che si cerca in un dispositivo di sicurezza qual è un casco, giusto?
Azz... l'ho presa come punto di partenza e non l'ho inclusa... provvedo subito! :evil: :wink:

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » sab lug 02, 2011 9:40 am

tutto aggiornato e corretto nella grammatica :P

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da pike » sab lug 02, 2011 11:05 am

2 appunti su cui riflettere, pur apprezzando il lavoro svolto sino a qui.
Primo: senza qualcuno che ci parli diffusamente di un'analisi critica e ragionata (tenendo conto sia della fisica che della traumatologia) degli SHARP e dei test di omologazione, con a corredo una effettiva valutazione delle soglie di tolleranza, a mio parere il test SHARP è una indicazione interessante, ma niente di più. Un utile accessorio quanto il pinlock, tanto per intenderci.
Secondo: la chiusura doppia D è una caratteristica che ricerco, ma le omologazioni raccontano che tanto il microlock quanto l'aggancio rapido funzionano. Le competizioni hanno solo la doppia D. Forse perchè, al contrario delle altre 2, è più semplice, leggera e meglio regolabile? :roll:
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da motogatto » sab lug 02, 2011 12:04 pm

pike ha scritto:Secondo: la chiusura doppia D è una caratteristica che ricerco, ma le omologazioni raccontano che tanto il microlock quanto l'aggancio rapido funzionano. Le competizioni hanno solo la doppia D. Forse perchè, al contrario delle altre 2, è più semplice, leggera e meglio regolabile? :roll:
Credo anche io che sia quello uno dei motivi principali, le altre chiusre hanno o una regolazione "discreta" (a step, il mircolock) o laboriosa da regolare (aggancio rapido)
Immagine ....... :muccaronfante:

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da supermaf » sab lug 02, 2011 10:43 pm

ch1c0 ha scritto:Perché i test hanno mostrato qualcosa di inaspettato. Ovvero che caschi molto meno costosi e di marche meno note (meno note poi rispetto al nostro mercato come mostrerò più avanti), possono avere un rapporto di sicurezza PASSIVA (ovvero quella relativa all’IMPATTO) e protezione più efficace di marche più note e costose. E questo a molti utenti, spesso attenti alla moda e poco alla sostanza (e che magari hanno speso una barca di soldi per un modello molto in voga), proprio non va giù.
Questa considerazione l'ho già sentita! 8)
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Hyperion » dom lug 03, 2011 12:06 am

pike ha scritto:Primo: senza qualcuno che ci parli diffusamente di un'analisi critica e ragionata (tenendo conto sia della fisica che della traumatologia) degli SHARP e dei test di omologazione, con a corredo una effettiva valutazione delle soglie di tolleranza, a mio parere il test SHARP è una indicazione interessante, ma niente di più. Un utile accessorio quanto il pinlock, tanto per intenderci.
Non so cosa ti serva di sapere... i test misurano le stesse cose che misurano quelli dell'omologazione, sono solo più numerosi e severi, e fatto da un ente no profit sponsorizzata dal governo uk su caschi presi da negozio invece che da enti pagati per omologare caschi scelti dai produttori.
Se quelle sono indicazioni "interessanti ma niente più" mi piacerebbe sapere quali sono le indicazioni per cui uno dovrebbe comprare un casco.
Analisi critica e ragionata... basta confrontare i metodi di test per omologazione e quello della sharp.
Dove vai?
So ‘na sega! Lo zingaro quando gli gira… gira!

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da pike » dom lug 03, 2011 12:14 am

Se un casco è in grado di reggere un impatto più violento, ma mi trasmette comunque alla testa questa energia... è migliore?
Se un casco resiste ad una botta ad una certa angolazione, che però nel 98% dei casi accertati in traumatologia mi rende comunque tetraplegico o morto, è migliore?
Se un casco resiste ad un tipo di impatto che si verifica solo nello 0.01% dei casi, è migliore?

Come ho scritto precedentemente, la valutazione SHARP a mio parere è molto interessante. Ma senza comprenderne a fondo dal punto di vista fisico, traumatologico e statistico la sua valenza, è una indicazione utile. E basta.

La ECE 22.05 invece (che ormai ha 11 anni e che spero venga presto revisionata) ha valore legale.
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Hyperion » dom lug 03, 2011 12:29 am

pike ha scritto:Se un casco è in grado di reggere un impatto più violento, ma mi trasmette comunque alla testa questa energia... è migliore?
Se un casco resiste ad una botta ad una certa angolazione, che però nel 98% dei casi accertati in traumatologia mi rende comunque tetraplegico o morto, è migliore?
E' per quello chei test, sia ece22.05 che sharp non misurano la resistenza del casco all'impatto ma l'accelerazione a cui la l'interno del casco è sottoposto.
Bastava leggere la metodologia, non c'era bisono di una "analisi critica", ma solo di una lettura.



pike ha scritto:Se un casco resiste ad un tipo di impatto che si verifica solo nello 0.01% dei casi, è migliore?
I test sharp sono migliori perchè operano più test, a più angolazioni e con diverse zone di impatto.
La stella che danno è unica, mediata tra i vari valori dei vari test, ma ti puoi vedere i vari risultati sui singoli test.
La ECE22.05 solo 1.

pike ha scritto:Come ho scritto precedentemente, la valutazione SHARP a mio parere è molto interessante. Ma senza comprenderne a fondo dal punto di vista fisico, traumatologico e statistico la sua valenza, è una indicazione utile. E basta.

La ECE 22.05 invece (che ormai ha 11 anni e che spero venga presto revisionata) ha valore legale.
Non ho capito se la scelta e l'utilizzo del casco è una questione legale, o di sicurezza.
Se ti interessa solo la prima, qualunque casco in vendita va bene. Qualunque, anche quelli della lidl a 30 €.
Ma se ti interessa la tua salute, dovresti ragionare in altri termini.
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da nikovic » lun lug 04, 2011 9:10 am

se me fate un sunto sarei felice!

Ma se scelgo un casco in base alla grafica e a come mi sta in testa, son tanto stronzo??
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Essevuista Inside » lun lug 04, 2011 9:38 am

nikovic ha scritto:
Ma se scelgo un casco in base alla grafica e a come mi sta in testa, son tanto stronzo??
hai il dono raro della sintesi :asd:

ieri sera l'ho letto tutto federico, e devo dire che per lo condivido praticamente in toto :wink:

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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da nikovic » lun lug 04, 2011 9:53 am

e che ne so' Pa', per me nel 2011 a parita di prezzo tutti i caschi so' buoni.
No perche' sembra che se se casca (grattandose le dovute) se sbatte solo la testa
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da Pitchblack » lun lug 04, 2011 10:19 am

nikovic ha scritto:e che ne so' Pa', per me nel 2011 a parita di prezzo tutti i caschi so' buoni.
No perche' sembra che se se casca (grattandose le dovute) se sbatte solo la testa
ecco!!!

pensavo di dovermi leggere tutto quanto!!!

:asd:

Comunque confermo che i caschi BMW sono della Schubert!!!!

;)
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Re: CASCHI e TEST SHARP. Qualche considerazione

Messaggio da ch1c0 » mer lug 06, 2011 11:57 pm

Azz... sapete che mi aspettavo molti più commenti... e di questi più della metà incaxxatissimi?

Invece ho letto solo risposte pacate e sensate...

Menomale :pernacchio: 8)

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